Oggi vogliamo raccontarvi la storia di un altro personaggio molto famoso in tutto il mondo nel settore del gambling. In particolare vogliamo spiegarvi chi è Edward Thorp, un matematico statunitense che si è appassionato a un gioco preciso nel corso della sua carriera.
Thorp, infatti, è stato il primo studioso a teorizzare il conteggio delle carte nel blackjack e mettere tutto nero su bianco in un libro. La sua opera si chiama Beat the dealer ed è una sorta di Bibbia per tutti i giocatori di blackjack. Vi siete incuriositi? Ecco tutti i dettagli sulla vita e sulle scoperte del matematico Thorp…
Edward Oakley Thorp nacque a Chicago, nell’Illinois, il 14 agosto del 1932. Dopo aver ottenuto un master in fisica e completato un dottorato in matematica all’Università della California a Los Angeles, Thorp cominciò a tenere delle conferenze sulla finanza quantitativa, preludio al suo grande successo personale in borsa. Diventò inoltre professore di matematica presso il Massachusetts Institute of Technology.
Ma veniamo agli studi di Thorp che più ci interessano. All’inizio degli anni ’60 il nostro Thorp non conosceva nulla dei giochi da casinò. È stato un suo amico, Claude Shannon, a portare lui e sua moglie nel 1958 in viaggio a Las Vegas durante le festività di Natale. Un’ottima idea! Lì è nato l’interesse di Thorp per il gioco del blackjack. Secondo lui, anche i migliori giocatori al tavolo non capivano davvero i concetti matematici dietro al gioco. Thorp ha vinto subito una discreta somma con giocate audaci (oggi banali) e ha deciso di andare più in profondità…
Quando era un impiegato della IBM, dunque, questo geniale matematico americano ha utilizzato il calcolatore IBM 704 per scoprire e dimostrare la ragione per cui il blackjack non è un semplice gioco d’azzardo. L’IBM 704 è un modello di computer realizzato nel 1954 ed è stato il primo calcolatore in grado di eseguire calcoli in virgola mobile a essere prodotto in massa. All’epoca, era considerato l’unico computer in grado di eseguire calcoli matematici complessi.
Thorp era convinto che un giocatore potesse trarre un vantaggio compreso tra l’1 e il 5% contro il banco del blackjack grazie ai suoi calcoli. E in effetti Thorp e l’amico Shannon furono in grado di vincere qualcosa come 70.000 dollari in un weekend applicando il loro metodo. Sicuramente una delle strategie di blackjack più vincenti di sempre.
La pacchia, però, non poteva durare. I casinò hanno cominciato a capire che non potevano permettersi queste perdite e hanno invitato Thorp a lasciare i loro tavoli. E così lui si è dato all’editoria, in un certo senso… Se lui non poteva più vincere grazie al blackjack, perché non dare la possibilità ad altri di arricchirsi? Nasce quindi “Beat the dealer”, arrivato sugli scaffali italiani nel 1966 con il nome di “Batti il banco”, uno dei libri più famosi sul gioco del blackjack.
Nella sua pubblicazione, uscita negli States nel 1962, Thorp spiega in dettaglio come un giocatore di blackjack può vincere matematicamente contro il croupier. La tecnica presentata nel libro è una vera e propria guida sul famoso sistema “della carta che vale 10”; sistema che permette di ottenere un vantaggio in molti sistemi di conteggi delle carte a blackjack.
Nel 1966 è uscita la seconda edizione del libro, con nuove e complesse varianti di conteggio per venire incontro ai giocatori più esigenti. In seguito Thorp, come detto, si è spostato con profitto nel mercato azionario di Wall Street. Un campo che ha non poche analogie con il mondo dell’azzardo.
Ma i suoi insegnamenti sono rimasti indelebili nel tempo. Tutti conosciamo, per esempio, il famoso team di “cervelloni” del MIT di Boston, le cui gesta sono raccontate anche nel in ’21’, uno dei film più famosi sul mondo dei casinò e del gioco d’azzardo.
Ebbene, se nei casinò di tutto il mondo esiste un gioco che è teoricamente battibile (lasciando da parte il poker), questo è merito di Thorp e del suo computer.
Va comunque detto che questa impostazione è abbastanza contraria allo spirito del gioco, che in quanto tale deve essere rivolto al solo divertimento: quindi meglio utilizzare il computer non per fare astrusi calcoli matematici ma per svagarsi, magari sfidando il banco a una partita di blackjack live online!