Bonus Hunting, perché si parla di abuso di bonus - -
Bonus Hunting, perché si parla di abuso di bonus

Bonus Hunting, perché si parla di abuso di bonus

Quando si sente parlare di gioco da sala, uno degli aspetti più curiosi riguarda inevitabilmente l’insieme di storie accertate e presunte leggende metropolitane riferite alle truffe. In particolare, con l’avvento del Casinò online si sono verificati inizialmente episodi abusi dei bonus dedicati ai nuovi utenti.
Chi partiva con cattive intenzioni cercava infatti di approfittare delle promozioni di benvenuto per incrementare il credito di unico account di gioco. Oggi molti di questi metodi disonesti non sono più attuabili, ma il fenomeno del Bonus Hunting ha comunque lasciato una traccia indelebile nella storia del gioco virtuale.

In questo articolo tratteremo:

  • Le tecniche dei truffatori del gioco online
  • Le conseguenze del Bonus Hunting
  • Si può andare in carcere col Bonus Hunting?
  • Come evitare il fenomeno: le best practice

Le tecniche dei truffatori del gioco online

Le attività di gioco online producono a livello globale un indotto da 100 miliardi di dollari all’anno. Anche per questo motivo le varie piattaforme hanno iniziato a prestare sempre più attenzione all’abuso dei bonus, perché un’operazione del genere portata avanti da più persone può portare ad un ammanco importante nelle casse dei bookmaker. Nella maggior parte dei casi, i truffatori si concentravano nell’aprire diversi account per ottenere sempre lo stesso bonus di benvenuto, che il più delle volte raddoppia l’importo versato inizialmente sul conto. In questo modo era possibile giocare senza mai rischiare effettivamente di attingere al proprio portafogli. Nel giro di qualche anno le software house del mondo del gioco online hanno implementato però sistemi di sicurezza più efficaci, tali da riconoscere subito un’identità potenzialmente fraudolenta. Altre tecniche molto in voga vedevano invece gli utenti mettersi d’accordo nei giochi di carte o sfruttare le differenze dei requisiti di scommessa di bonus simili tra un casinò e un altro. Oggi la maggior parte degli utenti sa che significa giocare in modo responsabile e i rischi di manomissione sono praticamente nulli. Gli amanti del Bonus Hunting, tuttavia, sono sempre alla ricerca di qualche nuova idea per trarre vantaggio da eventuali falle del sistema.

Le conseguenze del Bonus Hunting

Molti giocatori truffaldini erano e sono convinti che le loro strategie di Bonus Hunting siano estremamente intelligenti o addirittura infallibili, ma in realtà configurano un comportamento poco etico, che penalizza gli altri utenti e che non può non essere attenzionato dagli operatori del settore. Sono diverse le conseguenze relative all'abuso di bonus. Gli stessi possono essere confiscati, per cui qualsiasi cifra percepita in maniera illecita può essere ritirata. Il proprio conto potrebbe essere sospeso o il casinò potrebbe persino vietare ad un utente sospetto di aprirne uno. Nelle situazioni più gravi si arriva anche a vere e proprie azioni legali, specie se le perdite finanziarie della casa diventano intollerabili. Oggi il timore di una parte dei giocatori persiste, ma in realtà anche le attrazioni più moderne riescono a garantire uno svolgimento regolare delle partite.

Si può andare in carcere col Bonus Hunting?

L’interrogativo che interessa maggiormente gli aspiranti maestri del Bonus Hunting è il seguente: è possibile persino andare in carcere a furia di imbrogliare nel gioco online? La risposta è affermativa e in passato c’è stato un caso emblematico che ha fatto giurisprudenza in tal senso. Nel 2012, precisamente, un giocatore londinese fu incarcerato per frode con una condanna a 3 anni. L'imputato aveva usato infatti numerose identità fittizie per creare conti di gioco presso diversi bookmaker, così da approfittare dei loro bonus di benvenuto. Pur di mettere in atto il proprio piano, il truffatore non esitò a trasmettere svariati documenti falsi, tra cui anche passaporti e bollette. Nel complesso, la sua attività illecita gli aveva fruttato nel giro di poco ben 80.000 sterline. Il Bonus Hunter fu scoperto per aver inviato a distanza di pochi minuti due passaporti inglesi con la stessa foto e generalità differenti allo stesso bookmaker, che denunciò così l’accaduto. Sebbene i passaporti non risultassero inviati dalla medesima località, le autorità riuscirono a risalire al vero indirizzo del truffatore e nella sua abitazione trovarono migliaia di documenti ed estratti bancari contraffatti, intestati ad individui residenti in diverse zone del mondo.

Come evitare il fenomeno: le best practice

La buona condotta dei giocatori viene quasi data per scontata da parte degli operatori, ma alle volte anche chi intende rispettare le regole potrebbe rimanere tentato da qualche occasione particolare che lo porti poi di fatto ad imbrogliare. Chi decide di divertirsi su una piattaforma di intrattenimento online deve sapersi imporre però autocontrollo e autotutela, così da poter vivere un’esperienza di gioco responsabile, sicura e soprattutto legale. Gli utenti più accorti sono quelli che stabiliscono in anticipo un capitale di gioco periodico, fissando dei limiti da non superare mai, oltre che il livello di vincite con il quale si preferisce terminare una partita. Anche le perdite possono essere gestite in questo modo. Attraverso l’opzione dell’autosospensione, inoltre, è possibile prendersi una pausa di qualche mese dalle attività ludiche vedendosi volutamente precluso l’accesso ai contenuti di una piattaforma, così da non rischiare di sposare la causa del bonus hunting semplicemente in seguito alla delusione per una perdita. Le promozioni vengono aggiornate di frequente, il che significa che in futuro può sempre uscire fuori qualche offerta più allettante e conveniente delle precedenti, che inibisca il ricorso a pratiche scorrette.