Cui Lijie, l’imprenditrice cinese divisa tra casinò e tribunali - -
Cui Lijie, l’imprenditrice cinese divisa tra casinò e tribunali

Cui Lijie, l’imprenditrice cinese divisa tra casinò e tribunali

La storia del casinò narra di numerose figure femminili che si sono imposte come punti di riferimento nel settore. Una delle donne che più di altre si è arricchita grazie al business del gioco è indubbiamente Cui Lijie, imprenditrice cinese, da anni proprietaria di Imperial Pacific. Originaria di Harbin, Cui Lijie è un'ex dottoressa che sul finire degli anni ‘80 1988 decise di investire in una fabbrica di ricambi e attrezzature per auto al servizio di una scuola militare nella sua città. In seguito Cui si tuffò nel campo dei prestiti bancari e degli immobili. Collezionista di gioielli, la donna vide moltiplicarsi nel giro di poco le proprie opulenze.

La carriera di Cui Lijie: al centro il business dei casinò di Macao

Insieme al figlio Ji Xiaobo, nel 2009 Cui Lijie, ormai cinquantenne, iniziò ad interessarsi al vasto mondo delle sale da gioco. In un’epoca in cui stava iniziando a prendere piede anche il casinò live online, addentrarsi in una realtà tanto sofisticata sembrava un’utopia, ma mediante la società Heng Sheng si verificò effettivamente l’ingresso di Cui Lijie nel business dei casinò di Macao, lì dove si era già affermato il nome di Pansy Ho, figlia del celeberrimo Stanley Ho. Qualche anno più tardi Inventive Star Limited, di proprietà della stessa Lijie, acquisì la First Natural Foods di Hong Kong, una società quotata in borsa il cui fondatore fu accusato di appropriazione indebita. A sua volta, First Natural Foods acquisì Heng Sheng e nel maggio del 2014 cambiò nome in Imperial Pacific, che oggi detiene una licenza esclusiva di 25 anni (estendibile fino a 40) per il casinò di Saipan, nel Commonwealth delle Isole Marianne Settentrionali, un territorio del Pacifico degli Stati Uniti. Se oggi Macao viene considerata la “Las Vegas della Cina” e figura tra le città con più casinò al mondo lo si deve anche a Cui Lijie. Nella sua ascesa nel settore dell’intrattenimento, comunque, a rivelarsi fondamentale è stato proprio l’operato del figlio Ji, considerato da tutti il vero motore pensante che favorisce le attività delle sale da gioco a Saipan.

Le accuse ad Imperial Pacific

Nel 2017 l’FBI si presentò a sorpresa ai cantieri del casinò di Saipan in quanto era stata riscontrata una violazione dei visti sul posto di lavoro. Le luci dei riflettori si erano accese a causa della morte di un operaio edile. A quanto pare, molti lavoratori furono ingaggiati illecitamente per realizzare il casinò sull’isola. Come se non bastasse, Imperial Pacific fu indagata nello stesso periodo per riciclaggio di denaro. Nell'aprile 2017, Bloomberg News ha riferito che il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti stava indagando su Imperial Pacific per riciclaggio di denaro. Nel 2018 l'FBI arrivò a perquisire gli uffici della società, che un anno dopo fu condannata a pagare 3,3 milioni di dollari per violazioni nei confronti dei dipendenti. La Commissione per le pari opportunità di lavoro intentò poi una nuova causa contro Imperial Pacific, stavolta per molestie sessuali e discriminazione. L'FBI fece nuovamente irruzione nella sede di Imperial Pacific e nell’ambito di un'indagine di corruzione fu scoperchiata una rete di rapporti illeciti con il governatore delle Isole Marianne Settentrionali, Ralph Torres. Nel 2020 una nuova indagine riguardò potenziali violazioni del Bank Secrecy Act. Insomma, la posizione nei confronti della giustizia non è stata sempre comoda per Cui Lijie, che nel dicembre del 2020 fu severamente redarguita in tribunale dal giudice federale Ramona V. Manglona, che fece intendere chiaramente sia a lei sia all'amministratore delegato Don Browne che sarebbero incorsi nella carcerazione se avessero continuato ad ignorare la legge. Invece di pagare le multe imposte dalla Corte e di liquidare i propri beni come suggerito proprio da quest’ultima, Imperial Pacific stava seguitando ad onorare altre spese aziendali.

L’inarrestabile ambizione di Cui Lijie

Nonostante i tanti problemi giudiziari, oggi Cui Lijie possiede ancora la maggioranza di Imperial Pacific International Holdings. La società gestiva già un casinò in un centro commerciale di Saipan prima dell’apertura di una struttura alberghiera marittima da oltre mezzo miliardo di dollari, progetto seguito principalmente da Ji Xiaobo, ex dirigente del gruppo Heng Sheng. Pur essendo proprietaria di maggioranza di Imperial Pacific dal 2013, soltanto nel maggio del 2017 Cui Lijie è entrata ufficialmente nel consiglio d’amministrazione. Inizialmente l’idea era quella di creare una vera e propria catena di casinò, sulla falsariga di quanto si era visto nella Cotai Strip di Macao, tuttavia le attività di Imperial Pacific sono sempre rimaste limitate alla sfera di Saipan. Il patrimonio netto di Cui Lijie supererebbe oggi il miliardo e mezzo di dollari: un dato tuttavia insufficiente per rientrare tra le prime 1.000 figure più ricche del settore del casinò.