Ricoprire il ruolo di amministratore delegato in una società è un incarico sicuramente gravoso, che comporta molte responsabilità. Figuriamoci se contemporaneamente si è inseriti anche nel quadro dirigenziale di un’altra società. È quanto accaduto però a Gavin Hamilton, che fino a qualche anno fa è stato sia CEO di Red Tiger Gaming sia COO di NetEnt.
Dopo essersi formato presso l’università di Dublino, Gavin Hamilton ha mosso i primi passi nel mondo del lavoro all’inizio degli anni 2000, come semplice commercialista, per poi entrare a poco a poco in contatto con società che avessero a che fare nello specifico col settore del gambling. L’approdo in Red Tiger Gaming è avvenuto nell’aprile del 2017 in qualità di managing director, ma la nomina a CEO è stata conquistata già a settembre dello stesso anno. Qualche tempo più tardi, precisamente a partire dal febbraio del 2020, Hamilton è diventato anche Chief Operating Officer di NetEnt, altro famoso provider. Una mossa che si è tradotta in una maggiore collaborazione tra i grandi marchi. Sin dall’inizio Hamilton si è detto estremamente entusiasta del doppio ruolo. D’altro canto, secondo lui lavorare in questo modo avrebbe consentito una più facile risoluzione di quei problemi legati all'aumento della regolamentazione e delle tasse nei mercati principali, permettendo inoltre un posizionamento più rapido nei mercati ancora in espansione.
Le basi per il doppio incarico di Gavin Hamilton erano state gettate già qualche anno prima. Nel 2019 NetEnt ha acquisito il fornitore Red Tiger Gaming con una commissione iniziale di 197 milioni di sterline, mentre altri 23 milioni di sterline di fondi sarebbero stati riconosciuti in base alle performance di Red Tiger. Il prezzo delle azioni di NetEnt era quindi salito alle stelle. I quadri dirigenziali sono stati ridisegnati e le attività hanno conosciuto un periodo di crescita notevole, senza riscontrare alcun rallentamento. Senza una collaborazione di questo tipo, difficilmente sarebbe stato possibile anche solo ipotizzare l’ingresso in mercati ambiziosi e fortemente regolamentati come quello americano. Non a caso le slot di NetEnt vantavano già un grande successo e i team di sviluppo si distinguevano per essere sempre aggiornati. Riuscire a toccare i mercati già conquistati da Red Tiger Gaming significava accelerare di gran lunga il processo di crescita. Anche in base ai risultati ottenuti dalle slot di Red Tiger, NetEnt aveva deciso di ridurre invece la propria esposizione nel mercato asiatico. I punti di forza di entrambe le società si sono rivelati alla lunga complementari. La conclusione è stata piuttosto chiara: era più facile ottenere di più in un gruppo combinato che in una sola azienda indipendente, soprattutto in un mondo in cui i clienti si stanno consolidando e diventando sempre più importanti. Gli operatori si fiancheggiano per affrontare questioni complesse come le migrazioni delle piattaforme tecnologiche e tutto l'onere di conformità derivante dall'attività in più mercati. Le sinergie che nascono operando sulla stessa piattaforma hanno reso molto più facile supportare una lunga coda di fornitori. A questo punto serviva soltanto una figura di riferimento che facesse da collante tra le due aziende e che è stata individuata a inizio 2020 proprio in Gavin Hamilton. Il doppio incarico è stato sostenuto sino alla fine dell’anno solare, dopodiché Hamilton è diventato commercial director della divisione europea di Evolution, rimanendo comunque nell’ambito del casinò live online. Nell’estate del 2022 ha poi lasciato anche questo ruolo, divenendo direttore di Willow Park Capital, una compagnia di investimenti privati.
L’immagine che Gavin Hamilton ha lasciato di sé nel vasto settore dei giochi da casinò è rimasta impressa a molti addetti ai lavori. I colleghi ne hanno sempre riconosciuto una leadership non indifferente. Quando è arrivato a Red Tiger Gaming prima e a NetEnt poi, Hamilton ha messo da subito a disposizione tutto il suo bagaglio di esperienze, riuscendo a stupire facilmente gli altri con le sue idee e i suoi risultati. Poco si sa invece del suo privato: il suo profilo non è mai stato quello di un manager che si presta alle vetrine dei tabloid. Non è escluso che in futuro Hamilton possa tornare a contribuire fattivamente allo sviluppo del gioco in Europa come oltreoceano.