Uno dei giochi da Casinò più iconici in assoluto è senza dubbio quello dei Craps.
Pur essendo giocato per la maggiore fuori dall’Europa, questo gioco è ben radicato nell’immaginario collettivo, in particolar modo per le numerose apparizioni cinematografiche di cui si è reso protagonista.
Il gioco dei dadi, infatti, è ben rappresentato – solo per citarne qualche episodio – in Ocean’s Thirteen di Steven Soderbergh, in Proposta Indecente di Adrian Lyne, in 007-Una cascata di diamanti di Guy Hamilton o ancora in Casinò di Martin Scorsese. Oppure, per restare “in casa nostra”, in Vacanze in America di Carlo Vanzina, col mitico Jerry Calà che quasi sbanca Las Vegas, prima che la fortuna gli volti le spalle.
I primi dadi mai costruiti risalgono addirittura nell’antichità, mentre il gioco vero e proprio vede il suo battesimo nell’800, quando nei saloon del vecchio west si scommetteva sull’esito dei numeri che sarebbero usciti.
Oggi, però, i dadi sono tutt’altra cosa.
I Craps hanno parecchie caratteristiche e regole che li caratterizzano, e generalmente occorre un po’ di pratica per avere familiarità con l’insieme.
Fatta questa premessa, cominciamo col dire che il tavolo ha una doppia disposizione, cioè sia da un lato che dall’altro la prospettiva resta la medesima.
Al centro, a bordo tavolo, siede il cosiddetto “Boxman”, che altri non è che l’ispettore che monitora il gioco. Al suo fianco, in piedi, si trovano uno o due croupier, deputati a pagare le vincite. In piedi sull’altro lato del tavolo abbiamo un altro impiegato, detto “stickman”, che recupera ed allunga i dadi al giocatore con il caratteristico “stick”.
Ogni volta che qualcuno inizia a giocare (o meglio, a tirare i dadi), in gergo si dice che inizia un “round”.
Infatti ogni lanciatore comincerà una serie di lanci, e i dadi resteranno in mano sua fintanto che non si concretizzeranno alcune circostanze per cui i dadi dovranno passare ad un altro giocatore/lanciatore.
Ma ci sono una infinità di varianti: tra un punto e l’altro, volendo, si può ad esempio scommettere sull’uscita di un determinato singolo numero.
Tornando all’esempio precedente, se noi riteniamo che il nostro lanciatore, alla ricerca di un altro 10 per vincere, nel frattempo possa tirare, ad esempio, un 8, noi possiamo scommettere sull’uscita di quest’ultimo punto. Queste sono le cosiddette “come bet”, e, in caso di uscita, pagano alla pari (cioè lo stesso importo scommesso).
Giocate diverse (più difficili ma meglio pagate) sono le “hard ways”, nelle quali ad esempio possiamo scommettere sull’uscita di alcuni numeri con ambo i dadi che forniscono lo stesso punteggio (ad esempio, possiamo scommettere sull’uscita di un 6 ma che debba uscire con un 3 per ambo i dadi, oppure su un 8 con un 4 su ambo i dadi e così via). In caso di uscita, pagano da 7 a 9 volte la puntata. Eccezione sono quelle del 2 e del 12, che pagano 30 volte la puntata!
In linea generale, comunque, più è difficile il compimento di un determinato evento, più alto è il payout della giocata. Occhio alle odds, quindi!