Nel corso dei decenni il tavolo verde ha visto radunarsi intorno a sé diversi giocatori passati alla storia per le loro gesta memorabili. C’è stato chi ha individuato qualche strategia curiosa in un gioco di carte, ma anche chi si è dilettato in altre attrazioni elaborando teorie basate su fondamenti scientifici. Tra i maestri del gioco non si può non menzionare Gonzalo García-Pelayo, uno che nella vita ha fatto di tutto: imprenditore, produttore musicale, presentatore, regista e anche torero. Ciò per cui Gonzalo è divenuto maggiormente noto, però, risiede nella serie di successi ottenuti alla roulette nei principali casinò attivi negli anni ’90. Lo spagnolo aveva trovato infatti un metodo lecito per vincere, sfruttando alcuni errori di fabbricazione dei tavoli.
Nato a Madrid, Gonzalo García-Pelayo è rimasto orfano del padre a 5 anni, dopodiché si trasferì a Jerez de la Frontera per poi spostarsi 3 anni dopo a Siviglia, quando la madre contrasse il secondo matrimonio. Proprio in terra andalusa, all’età di 20 anni, si avviò negli affari aprendo una discoteca che lo lanciò nel mondo della musica e lo portò anche a pubblicare alcuni lavori dei Pink Floyd e di Jimi Hendrix. La vera passione di Gonzalo, però, era la matematica, che un bel giorno decise di sfruttare nella maniera più profittevole possibile. Avendo notato delle imperfezioni nelle ruote delle roulette dei casinò, attraverso una banale analisi statistica delle estrazioni Gonzalo era in grado di decifrare anzitempo quali numeri sarebbero potuti uscire dopo il lancio della pallina per mano del croupier. Niente a che vedere col classico calcolo delle probabilità nella roulette, però: in questo caso la presenza di fattori contingenti che variavano da ruota a ruota era fondamentale per la buona riuscita della strategia. Per risultare preciso Gonzalo dovette prendere in esame migliaia di estrazioni, di cui confrontò le informazioni attraverso un apposito programma per computer. Lo spagnolo fu addirittura in grado di notare che da una determinata roulette del Casinò di Madrid alcuni numeri uscivano molto più spesso degli altri. Insieme ai figli Iván e Vanessa, nel 1991 Gonzalo si tuffò a capofitto tra i tavoli della capitale e nel giro di pochi mesi fu già in grado di portare a casa ben 70 milioni di pesetas. Mentre in America veniva scritta la storia del MIT Blackjack Team, in Spagna era Gonzalo García-Pelayo il nemico giurato delle sale di intrattenimento. Parlare di trucco sarebbe forse improprio in una situazione del genere: alla fine Gonzalo si limitava a giocare solo e soltanto i numeri che per ragioni puramente fisiche godevano di maggiori probabilità di estrazione, senza nemmeno nascondersi. Per lui era tutto un business, con buona pace dei croupier che non hanno mai ricevuto una mancia dopo una sua vittoria.
A furia di racimolare denaro, anche il giocatore più discreto dà nell’occhio, figuriamoci chi non si cura nemmeno di fare il vago. Non bisogna dimenticare inoltre che Gonzalo García-Pelayo era a tutti gli effetti un personaggio pubblico, dato che negli anni ’70 e ’80 aveva lavorato come speaker radiofonico per conto di più emittenti. La direzione del casinò di Madrid notò così i successi di Gonzalo e non tardò molto a spiarlo per capire se ci fosse sotto qualcosa. Le vincite cominciavano a diventare milionarie e, pur non avendo ancora ben chiare le loro strategie, la struttura decise di impedire a Gonzalo e ai suoi familiari l’accesso ai tavoli, il che spinse i Pelayo a iniziare a viaggiare per il mondo al fine di sbancare anche nel resto d’Europa, in Oceania e a Las Vegas. Nel 2004 fu necessario l’intervento del Tribunale Supremo spagnolo per consentire nuovamente ai membri della famiglia il ritorno in tutti i casinò nazionali. Lo stesso Tribunale riconobbe che alla base dei metodi di Gonzalo non c’era nessun imbroglio, in quanto l’esito delle partite alla roulette non veniva condizionato, ma solo previsto. Ciò che è certo è che con la moderna roulette live la tecnica dei Pelayo sarebbe molto più difficile da mettere in pratica e forse anche per questo l’eco del mito è andata a poco a poco dissolvendosi. In ogni caso, il buon Gonzalo non ha mai manomesso una roulette in vita sua.
Le imprese di Gonzalo García-Pelayo e dei suoi familiari sono narrate in varie opere: la più famosa è probabilmente il libro “The Fabulous Story of Los Pelayos”, ma non sono mancati nel tempo documentari e addirittura un film, dal titolo perentorio, “The Pelayos”. Dopo essere diventato celebre per il suo rapporto con la roulette, Gonzalo si è appassionato anche al biliardo e soprattutto al poker, tanto che ha prodotto 3 pubblicazioni sul gioco di carte. Nel 2006 è dunque arrivato ad aprire una vera e propria scuola di poker online insieme ai figli Vanessa e Oscar. Con il figlio Pablo, invece, oggi si diletta principalmente nelle scommesse sullo sport. Proprio negli ultimi anni Gonzalo ha ripreso anche il suo lavoro da regista, dedicandosi ad alcuni film per il cinema e a diversi cortometraggi pensati per la tv.