Han Chang-woo, lo “zainichi” che ha creduto per primo nel pachinko - -
Han Chang-woo, lo “zainichi” che ha creduto per primo nel pachinko

Han Chang-woo, lo “zainichi” che ha creduto per primo nel pachinko

Han Chang-woo è un uomo d’affari di origine coreana, ma da tempo stabilizzatosi in Giappone. Nell’ambito del settore dell’intrattenimento è noto per essere l’amministratore delegato della Maruhan Corporation, che si occupa di scommesse e non solo.

Il segno di Han Chang-woo nel mondo del gioco

Han è arrivato in Giappone nell'ottobre del 1945, ottenendo nel tempo lo status di residente permanente e diventando così un cosiddetto “zainichi”, ossia un cittadino coreano che ha scelto di vivere in terra nipponica nel periodo della dominazione giapponese in Corea. Da ragazzo Han frequentò la Hosei University e si laureò in economia nel 1952. L’ingresso nel mondo degli affari si verificò poco dopo, quando decise di prendere il comando delle sale di pachinko gestite dal cognato a Kyoto. Nel Sol Levante il pachinko rappresenta una delle attrazioni più popolari in assoluto, paragonabile ai più classici giochi da casinò. Si tratta di una sorta di commistione tra slot machine e flipper, che da decenni viene proposto anche ai bambini come gioco a premi: in sostanza, il giocatore non deve far altro che introdurre una piccola sfera all’interno di un macchinario, lasciandola cadere dall’alto verso il basso; prima di toccare il fondo, la pallina deve passare attraverso pioli e ostacoli di vario genere, finché non giunge a destinazione rivelando l’entità dell’eventuale premio vinto. Un gioco tutto sommato piuttosto semplice, che Han decise di diffondere il più possibile fondando la Maruhan Corporation, oggi azienda leader dell’industria giapponese dei giochi. Anche se negli ultimi anni il numero delle sale di pachinko è calato al punto di dimezzarsi, i giocatori attivi sono almeno 10 milioni. Il settore dell’intrattenimento ha conosciuto una crisi non indifferente in tutta l’Asia, ma la Maruhan è tra le poche aziende che non sembra averne risentito, considerando che il fatturato è addirittura aumentato in alcuni mesi del 2021. La posizione economica di Han Chang-woo, oggi ultranovantenne, continua ad apparire così intramontabile. Con la scomparsa di Kunio Busujima, considerato uno dei più grandi promotori del pachinko, oggi è quello di Han Chang-woo il volto che a livello mediatico viene più facile da associare a questo gioco. Da qualche tempo Han viene aiutato da uno dei suoi 6 figli nella gestione delle proprie attività: d’altro canto, la Maruhan gestisce dal 2014 almeno 300 sale di pachinko. La ragione del loro successo risiede nella poliedricità dei centri, che ormai contengono anche punti di ristoro, cinema, piste da bowling e altre attività di svago.

Le controversie giudiziarie con la figlia

Nel settembre del 2020 è stata intentata una causa ad Han Chang-woo nel territorio statunitense di Guam, in quanto aveva sottratto illegalmente 300 milioni di dollari in azioni di proprietà della maggiore delle sue figlie, Marina Haba (che ha conservato il cognome del primo marito). Una manovra attuata dal magnate per spingere la donna a divorziare dal suo secondo uomo, l’afroamericano Joe Wallace, uomo d’affari ed ex giocatore di basket. Il caso ha riempito per anni le pagine di cronaca giapponesi, anche perché Han fu accusato persino di razzismo nei confronti del genero. Han ha cercato di ottenere dalla figlia la restituzione di un prestito di 480 milioni yen, con tanto di interessi, respingendo ogni accusa discriminatoria ricordando come la sua società abbia sempre promosso la diversità e l’inclusione. Di fatto, Han non aveva mai incontrato Wallace, ma aveva chiesto a Marina di scegliere tra il suo sostentamento e la relazione con il secondo marito, in piena violazione dei suoi diritti. In passato Han aveva distribuito ai suoi figli 9 milioni di azioni, regalandone 1,5 a ciascuno, ma naturalmente aveva continuato a seguirli e coadiuvarli nelle rispettive attività. Il secondo matrimonio di Marina, però, è stato come un fulmine a ciel sereno. Ne è nato un contenzioso che ha impiegato ben poco a giungere su scala internazionale, in quanto sono stati coinvolti legali provenienti non solo da Tokyo, ma anche da Los Angeles e Guam.

Ambizioni e interessi di Han Chang-woo

Han ha sviluppato un legame particolare con il Giappone, anche se ha ottenuto la cittadinanza nipponica soltanto nel 2002. Da bravo filantropo, il magnate ha già dichiarato di voler lasciare la sua fortuna a chi si impegnerà a migliorare le relazioni diplomatiche tra il Sol Levante la Corea, suo vero Paese natale. Han ha già investito decine di miliardi di won sudcoreani per favorire l’istruzione sia in Giappone sia in Corea. Al di là della Maruhan, oggi i suoi interessi sono richiamati dal progetto di Dream Island, un centro di intrattenimento da 2 miliardi di dollari da costruire su un terreno bonificato dell'isola di Yeongjong, in Corea del Sud.