Louis The Coin Colavecchio, luomo che truffò i casinò americani - -
Louis The Coin Colavecchio, luomo che truffò i casinò americani

Avete mai sentito parlare di Louis Colavecchio? Questo personaggio americano, di chiare origini italiane, è stato soprannominato semplicemente ‘The Coin‘ e il motivo vi sarà presto chiaro, se non lo conoscete già.
Diciamo che quel po’ di Italia che c’è in questo articolo non è un qualcosa di cui vantarsi. Stiamo per raccontarvi, infatti, una storia che sarebbe molto complessa da sviscerare in tutti i suoi dettagli, ma che è facilmente riassumibile in poche righe, volendo. Louis B. Colavecchio, nato il 1 gennaio 1942, è passato alla storia negli anni ’90 come un contraffattore seriale.
In casa sua, anni fa, avreste potuto trovare migliaia di gettoni da slot prodotti in modo casalingo e funzionanti in dozzine di casinò del Nord America. Una truffa che ha cambiato per sempre le misure di sicurezza nelle case da gioco. Ma andiamo con ordine e riassumiamo tutte le tribolate vicende personali di questo controverso personaggio…

La grande truffa delle slot negli USA

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Il carcere e le ricadute di Colavecchio

Condannato a sette anni, Colavecchio è stato rilasciato nel 2006 ma non ha smesso con le attività illecite, come dicevamo. È stato arrestato dall’FBI solo pochi mesi dopo aver ripreso le sue attività e rilasciato con un prestito cauzionale di 25.000 dollari.
Le sue apparecchiature contraffatte sono state messe all’asta su eBay in seguito al suo arresto e i suoi crimini sono stati oggetto di una serie di documentari denominata ‘Breaking Vegas‘ da ‘The History Channel’. Colavecchio nella serie è interpretato da Angelo Fierro, altro personaggio di chiare origini italiche.
Nel mese di dicembre del 2018 il 76enne Colavecchio è stato di nuovo arrestato e nell’agosto del 2019 è stato condannato a quindici mesi di prigione federale. Stavolta è stato dichiarato colpevole di aver fabbricato banconote contraffatte da cento dollari. Il lupo, insomma, non ha mai perso il vizio in tutto questo tempo. Nemmeno quando la carta d’identità gli suggerirebbe di andare “in pensione”, magari limitandosi a qualche partita in un bel casinò online. Non un bel personaggio da imitare, sicuramente. Eppure, a suo modo, è entrato di forza nella storia internazionale dei casinò e del gambling, purtroppo però per i motivi sbagliati.