Il mondo del cinema e quello dei videogiochi vivono da anni una sinergia sempre più stretta. Sono tanti infatti i successi da console che grazie al loro folto pubblico hanno portato le grandi case di produzione a farne una versione tutta action per il grande schermo.
Ma oltre al passaggio fisico di storie, il connubio è anche di esperienze e metodologie: il cinema vive sempre più di action e ritmi frenetici da videogame, che viceversa molto spesso utilizza tecniche e narrazione più tipiche della cellulosa.
Il primo punto da osservare, prima ancora di vedere fisicamente quali titoli sono passati dalla console al cinema, è che c’è da tempo un cambiamento nel modo di approcciare queste due forme di comunicazione.
Da una parte, al cinema, vediamo registi che sempre più spesso si affidano a ritmi e sequenze proprie del mondo video-ludico (alcune scene di Matrix solo per fare un esempio), se non proprio soluzioni di regia (basti pensare a quella visuale in prima persona che tanto ricorda gli “sparatutto”).
E viceversa, sono sempre di più i video-giochi che fanno ampio uso di filmati, sceneggiature e narrazioni proprie dei lungometraggi, per non parlare degli stessi attori del cinema che grazie al motion-capture danno il volto proprio ai protagonisti dei giochi.
Non poteva del resto che essere una sinergia completa, visto il target di pubblico similare per molti versi.