Gli eSports a discapito di quanto si possa pensare sono molto più di semplici sfide tra videogiocatori. Nel vasto mondo che circonda i videogiochi competitivi esistono diverse discipline un pò come per il mondo dell’atletica. Oggi parleremo proprio di una delle discipline degli eSports più amate: la speedrun. Il suo scopo è quello di completare un gioco nel minor tempo possibile. Si tratta, proprio come nell’atletica, di stabilire il record mondiale per il completamento di un determinato videogioco.
La speedrun è una delle discipline degli eSports più seguite, moltissimi appassionati restano incollati allo schermo dall’inizio al termine della partita. C’è da dire che in pratica ne esistono per ogni tipo di videogioco. Sul sito speedrun.com sono presenti i record mondiali di tantissimi titoli sia per console che per PC, oltre al tempo del record sono presenti i video delle performance e delle utili guide per chi volesse cimentarsi. La grande quantità di titoli presenti, sopratutto di retro games, fa si che la speedrun sia amata un pò da tutte le generazioni.
Queste vere e proprie gare di velocità, seguono delle regole generali a seconda della loro tipologia. Di base esistono due tipi differenti di questa specialità: quella “any %” e quella “full %”. La modalità any % in pratica indica una speedrun il cui scopo è finire il gioco nel minor tempo possibile a prescindere dalla percentuale di completamento. Diversamente nella full % lo scopo è finire il gioco al 100% completando quindi il gioco nella sua interezza. Queste sono le due macro-categorie principali che in qualche modo si ritrovano in ogni gioco. Esistono poi a seconda del titolo in questione ulteriori tipologie di speedrun. Per alcuni giochi per esempio si parla di “zone %” ovvero gare in cui bisogna finire il gioco fino ad una determinata zona. Altre speedrun invece si differenziano a seconda della difficoltà scelta per la partita. Discorso a parte invece lo merita il concetto dei glitch nelle speedrun.
Già parlando dei termini più usati nello slang degli eSports avevamo visto alcune parole relative ad errori di gioco e trucchetti. Tra i termini che si accompagnano costantemente alle speedrun rientra anche “glitch” che vuol dire letteralmente “problema tecnico”. I glitch nei giochi sono in pratica gli errori di codice, i buchi che i videogiocatori sfruttano per arginare il normale svolgersi della partita. Per esempio ci sono glitch che permettono di superare un livello immediatamente in un determinato modo, in alcuni giochi invece si possono oltrepassare alcuni muri in dei punti particolari quando invece non si dovrebbe. Tra i glitch più comuni ci sono anche quelli che permettono di evitare tutti i colpi dei boss nei giochi e batterli subito.
Per via dei glitch quindi le speedrun si possono dividere nella categoria che ammette l’abuso dei glitch e quella in cui non sono ammessi. L’esistenza dei glitch non è comune solo nei retro games come ci si aspetterebbe. Anche i titoli più recenti infatti nascondono spesso dei glitch particolari, in alcuni casi sono gli stessi sviluppatori a lasciarli di proposito. Tra i titoli recenti che ne contengono rientra per esempio Cuphead, il gioco ha avuto un grandissimo successo ed è uno di quelli che vede più giocatori attivi nelle speedrun ancora oggi. La conoscenza dei glitch e il loro utilizzo ha permesso di avere record mondiali di velocità per alcuni giochi realmente sbalorditivi. Alcuni titoli si completano in molte ore normalmente mentre ci vogliono pochi minuti sfruttando i glitch.
Chiunque abbia mai assistito ad una speedrun si è accorto certamente che è una disciplina veramente competitiva. La regola categorica è una: non perdere tempo. Nella mentalità di questa competizione infatti, qualsiasi azione è svolta con il solo intento di finire il gioco prima. Per come siamo abituati a giocare noi “mortali”, vedere in una partita di Donkey Kong delle banane ignorate ci lascerebbe sicuramente di stucco. Eppure la speedrun in qualche modo rompe gli schemi tradizionali dei giochi. Si tratta di vere e proprie corse contro il tempo ed è per questo che i giocatori vanno spediti fino alla fine senza mai fermarsi a raccogliere oggetti inutili. Chi è esperto di speedrun conosce il gioco a memoria in ogni suo particolare, posizione degli ostacoli, tempismo dei mostri e movimenti più efficienti da compiere. Tutto questo ha una sorta di effetto “magico” che ci tiene incollati a guardare l’orologio che scorre e i personaggi che vanno avanti.
Sicuramente il gioco più iconico di tutti quando si parla di speedrun è Super Mario 64. Il gioco della Nintendo ha rappresentato uno dei titoli più amati e allo stesso tempo criticati di sempre. Attualmente è il titolo con più giocatori attivi quotidianamente nelle speedrun, pensate che addirittura solo sei giorni fa è stato stabilito il nuovo record mondiale in full %. Un altro titolo iconico è sempre uno della serie dei Mario ed è Super Mario World. Il suo successo è legato alle speedrun fatte completamente al buio bendati. Potreste non crederci eppure c’è chi è riuscito a completare Super Mario World bendato in 15 minuti e lo stesso avviene anche per altri giochi, questo tipo di speedrun prende il nome di “blindfolded”.
Tra i titoli più significativi di questa specialità, una particolare menzione la merita sicuramente The Legend of Zelda: Ocarina of Time. Un gioco che in tempi recenti, grazie alla Nintendo Switch, anche le nuove generazioni hanno imparato a conoscere. Di rilievo nelle speedrun di Zelda si può notare la serie di livelli giocati andando all’indietro sfruttando un glitch del gioco. Il titolo recentissimo che oggi rientra nei più giocati in speedrun è Sekiro: Shadows Die Twice. Il gioco è un avventura dinamica sviluppato da FromSoftware e che, in particolare su Twitch, vede ogni giorno tanti streamer tentare di battere il record mondiale.
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