La grande diffusione degli eSports ha scosso decisamente il mondo dei videogiochi e non solo. La popolarità di questo genere ha fatto crescere, sopratutto nei giovani, una grande voglia di mettersi in gioco. Aumenta sempre più il numero di ragazzi che ambiscono a diventare pro gamer in Italia. Ad oggi, sebbene in misura minore rispetto ad altri grandi paesi europei, anche in Italia diventare un pro gamer è possibile. Il settore eSportivo è agli albori e le organizzazioni di gaming stanno muovendo i loro primi passi, tuttavia la crescita è esponenziale anche in Italia.
I motivi che spingono tantissimi ragazzi a voler diventare pro gamer sono tanti. Essere un pro gamer vuol dire fare di un videogioco il proprio lavoro. Se qualche anno fa questo poteva sembrare un sogno irrealizzabile oggi non è così ed anzi è una realtà a tutti gli effetti. Il mondo degli eSports inoltre è molto vasto e anche i guadagni sono decisamente alti se si raggiungono scenari di livello. Ma cosa bisogna fare oggi in Italia per diventare dei pro gamer?
Molti anni fa, quando gli eSports sono nati, diventare pro gamer voleva dire semplicemente vincere i tornei che si tenevano. I primi giochi che hanno originato gli eSports erano titoli che permettevano di giocare multiplayer solo in LAN. All’inizio quindi, non disponendo della possibilità di giocare online, per dare prova della propria abilità si poteva solo disputare i tornei live. Col passare del tempo gli eSports si sono evoluti, i tornei sono notevolmente aumentati e il concetto di pro gamer ha iniziato a prendere forma. Quello che ha poi dato vita definitivamente al “professional gamer” è stata la nascita delle organizzazioni e dei team eSportivi. Con l’ingresso poi degli sponsor anche in questo mondo l’idea di pro gamer è divenuta reale a tutti gli effetti.
Già nel corso degli anni 2000 i pro gamer sponsorizzati e stipendiati sono divenuti una realtà costante nel mondo dei videogiochi. Col l’aumento del numero di pro gamer, l’immagine degli eSports è cresciuta di conseguenza. L’esplosione anche economica dei videogiochi competitivi ha portato il pro gamer ad essere una professione remunerativa. Oggi infatti uno dei principali motivi che spinge i videogiocatori a tentare di diventare pro gamer è legato proprio all’aspetto economico. Ora che l’immagine del pro gamer è ben definita però, riuscire a diventarlo non è cosa da tutti e richiede grande impegno.
Come abbiamo detto prima all’inizio gli eSports erano in pratica tornei di videogiochi dal vivo. Negli anni però si sono evoluti ed oggi essere un pro gamer non necessita nemmeno più di uscire di casa. I principali titoli eSports oggi prevedono un sistema di ranking online ben definito. Per diventare pro gamer la prima cosa da fare è farsi notare scalando le classifiche online. Entrare tra i migliori giocatori del server per esempio porterà sicuramente ad essere adocchiati dai team professionistici. Titoli come League of Legends, Overwatch o FIFA hanno un sistema di ranking online basato sull’Elo. Questo sistema in qualche modo rispecchia l’abilità di un giocatore e la sua forza.
I pro gamer oggi non sono altro che i migliori giocatori dei server dei vari giochi. Scalare le classifiche online è il modo più diretto per diventare un pro gamer. Rispetto al passato i team oggi hanno staff specializzati anche nella ricerca e nello scouting di nuovi giocatori. Una volta saliti in classifica ed entrati nella lista dei migliori giocatori è facile strappare un provino per una squadra e iniziare così la propria carriera. Tuttavia scalare le classifiche online non è cosa da tutti e richiede talento e tanto impegno.
Diventare pro gamer non necessita per forza di scalare le classifiche ed essere contattati dai team migliori. Un altro modo per diventare pro gamer è partecipare alle leghe nazionali. In Italia esistono diverse organizzazioni di tornei che permettono di mettersi in mostra. Entrare in un piccolo team e partecipare ad un torneo minore può essere il primo passo per diventare pro gamer. Spesso i talent scout dei team osservano le leghe minori proprio per scovare talenti da far crescere. In Italia ESL rappresenta una delle realtà principali per quanto riguarda i tornei. Oltre a montepremi diretti, i tornei di ESL offrono un’ottima visibilità e sono disponibili a tutti.
La partecipazione alle leghe nazionali ed ai tornei ufficiali è il passo che serve per avvicinarsi alle organizzazioni da gaming. Alcuni tornei infatti vengono organizzati proprio dai team per cercare nuovi giocatori. Quello che conta non è tanto essere i più forti ma avere un grande potenziale. I team attraverso i vari tornei scelgono i giovani più promettenti proprio con l’obbiettivo di farli crescere e migliorare nel tempo. Anche il semplice iscriversi ad un torneo con i propri amici può essere l’inizio di una futura carriera da pro gamer, tutto dipende dalle proprie potenzialità. Il discorso è ancora più semplice nel caso di titoli single player come FIFA per esempio. In questi casi infatti vincendo tornei online è il passo che serve per ottenere un contratto con un team ed una sponsorizzazione.
Oggi gli eSports sono estremamente legati al mondo dei social. Un modo per diventare un pro gamer in Italia può essere proprio tramite gli influencer. Il principale canale di diffusione degli eSports è indubbiamente Twitch.tv e le principali organizzazioni da gaming hanno occhi anche lì. Alla fine dei conti per diventare un pro gamer occorre semplicemente riuscire a mettere in mostra le proprie abilità ed il proprio talento. Scalare le classifiche online e partecipare ai tornei serve proprio a questo. Allo stesso modo quindi è possibile farsi notare tramite gli influencer italiani. Molti streamer organizzano eventi nell’ambito degli eSports seguiti da moltissime persone.
La popolarità che si può ottenere tramite gli influencer non è da sottovalutare. Per molti sponsor avere un giocatore da “copertina” è importante ed i team ne tengono certamente conto. In questo senso per esempio, i vari Twitch Rivals che si tengono spesso hanno permesso ad alcuni piccoli streamer di diventare pro gamer. Questo discorso vale sopratutto per titoli come Rainbow Six, Hearthstone e i giochi sportivi negli eSports. Certamente passare attraverso gli influencer è un modo meno convenzionale per diventare pro gamer ma non per questo è meno efficace.
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