I giochi di carte sono stati spesso impiegati come elemento narrativo importante sul grande schermo. Il Blackjack non fa eccezione, sebbene siano pochi i casi in cui questo gioco, nello specifico, ha potuto godere dell’attenzione di una pellicola intera. Tra biografie, thriller e storie di imbrogli al casinò, il tavolo verde può facilmente ricoprire un ruolo utile per la svolta della trama, facendo vincere o perdere ai personaggi delle grosse somme, così da condizionarne i comportamenti futuri.
Diffusosi principalmente in America, il Blackjack è nato però in Francia con il nome 21. A differenza dei più comuni giochi di carte, i partecipanti devono gareggiare a turno contro il mazziere e non tra di loro. Un testa a testa in una grande sala di Las Vegas può fornire notevoli spunti a carattere cinematografico, anche se alcuni titoli possono trarre in inganno, come nel caso del film Blackjack con Dolph Lundgren, che niente ha a che vedere con il gioco.
Ecco quindi i 5 film più famosi in cui il Blackjack è protagonista.
Dal soggetto di Ben Mezrich e dalla sceneggiatura di Peter Steinfeld e Allan Loeb ha visto la luce il film per antonomasia dedicato al Blackjack, vale a dire 21. I più grandi appassionati di carte avranno probabilmente sentito parlare del MIT Blackjack Team, un gruppo di giovani studenti di matematica del Massachusetts, che a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 si organizzarono per sfruttare le loro abilità nel conteggio delle carte sbancando ai vari casinò. La pellicola, datata 2008, è ispirata a sua volta a un libro: Blackjack Club (Bringing Down the House), tuttavia la leggenda del MIT Blackjack Team è diventata popolare proprio al cinema, narrando di un’epoca in cui il casinò live era ancora un miraggio e le attività delle sale di Las Vegas sembravano molto più frenetiche.
Ben Campbell è solo uno studente del MIT di Boston, ma ha un avvenire brillante alle porte promettente. Per iscriversi alla Harvard Medical School serve una montagna di soldi, ma per un ragazzo che ha dedicato l’intera vita allo studio è difficile reperirli. La svolta arriva quando il giovane fa la conoscenza del professor Mickey Rosa, che dopo aver notato le sue capacità matematiche lo invita a far parte del team di Blackjack. Ben si convince solo dopo aver conosciuto Jill, una dei membri del gruppo, e inizia a recarsi frequentemente a Las Vegas insieme agli altri, sotto falso nome. Tuttavia, dopo essersi innamorato definitivamente di Jill e aver capito che si stava allontanando troppo da vecchi amici e progetti, Ben prova a giocare senza sfruttare le tecniche del team e inizia a perdere somme cospicue. In seguito, tutte le vincite che aveva accumulato e nascosto in camera gli vengono rubate da Rosa, un altro membro del team. Il gruppo riesce comunque a ricompattarsi, ma nuove disavventure portano a sviluppi inattesi della trama. Alla fine Ben riesce comunque a laurearsi e decide di spartire le ultime vincite con i suoi amici.
Nel 1988 Dustin Hoffman e Tom Cruise sono stati i protagonisti di uno dei lungometraggi più sentimentali che riguardano anche i giochi di carte. Non a caso, questo titolo si è aggiudicato ben 4 Premi Oscar per il miglior film, la miglior regia, il miglior attore protagonista e la migliore sceneggiatura originale. Tra gli interpreti, si segnala anche la presenza dell’attrice italiana Valeria Golino, che ha recitato nei panni di Susanna, la fidanzata di uno dei protagonisti.
Charlie Babbitt vende auto di lusso, ma è disposto a raccontare frottole ai suoi clienti pur di non avere problemi. Nonostante una consegna in sospeso, decide di partire con la sua fidanzata Susanna. Proprio mentre si trova in viaggio, però. Charlie viene informato della morte del padre, con cui non aveva legami da molto tempo. Dopo il funerale, l’uomo scopre di aver ricevuto in lascito soltanto una vecchia automobile, mentre 3 milioni di dollari sono finiti in eredità a un’altra persona, che si scoprirà essere il fratello maggiore Raymond, del quale era sempre stata ignorata l’esistenza. Raymond è un uomo autistico che si trova in una clinica psichiatrica e Charlie pensa allora di rapirlo per raggirarlo e arrivare a curare i suoi interessi economici, a costo di ottenere il disprezzo di Susanna. Col tempo, però, Charlie riesce ad affezionarsi sempre più al fratello, finendo poi col ricordarsi di una persona che da piccolo era solita cantargli delle canzoncine e che lui aveva battezzato “Rain Man”, storpiando proprio il nome di Raymond. Dato che quest’ultimo ha sviluppato delle notevoli doti mnemoniche proprio a causa dell’autismo, Charlie lo porta a Las Vegas per giocare al casinò. Raymond capisce facilmente come giocare a Blackjack, dove la memoria è fondamentale per vincere. Grazie alle vincite ottenute da Raymond al tavolo verde, Charlie ripaga i suoi debiti di lavoro, ma subito dopo il rapporto con il fratello incontra nuovi ostacoli…
Il remake di 40.000 dollari per non morire è uscito nel 2014. In questo caso il Blackjack non ha un ruolo principale nel film, ma serve per aiutare il protagonista a superare alcune difficoltà. La pellicola viene ricordata anche per alcune controversie in fase di realizzazione. In origine doveva essere Leonardo DiCaprio a interpretare il protagonista e Martin Scorsese ad occuparsi della regia. Anche Todd Phillips sembrava sul punto di essere coinvolto, ma alla fine furono scelti Mark Wahlberg come attore principale e Rupert Wyatt in qualità di regista.
Jim Bennett è un docente universitario vicino alla depressione e amante del gioco, che finisce con l’indebitarsi con dei malavitosi ritrovandosi con pochi giorni a disposizione per saldare il conto. Jim ottiene una vincita importante proprio al Blackjack, ma in seguito perde alla Roulette. La trama si basa quindi sulle disavventure del personaggio che cerca di uscire una volta per tutte dal vortice del gioco.
Di tutt’altro stampo è la trama di questo film del 2003 che descrive il ruolo del Cooler, una figura che esiste davvero nei casinò americani e che ha il compito di sedersi ai tavoli fingendosi un giocatore, con lo scopo di far sbagliare tutti gli altri. Non a caso, nell’immaginario collettivo i dispositivi di raffreddamento sarebbero associati alla cattiva sorte.
Bernie Lootz è un Cooler che lavora in un grande casinò americano su ordine di un boss. Il suo dovere è quello di individuare i tavoli ai quali si giocano più soldi di altri e far perdere i clienti, invitandoli magari a giocare più del dovuto. Le partite a Blackjack non possono quindi sfuggire all’occhio di Bernie, che si innamora però di una cameriera, finendo con l’incrinare i propri rapporti con il casinò.
Considerando la popolarità che il MIT aveva ottenuto anni fa nell’ambiente, non sorprende che qualche sceneggiatore abbia pensato di produrre film simili a 21 sul Blackjack. The Last Casino, tuttavia, è uscito 4 anni prima, nel 2004, traendo comunque libera ispirazione dalla storica squadriglia di giovani matematici. Anche in questo caso gli autori hanno sfruttato il motivo delle tecniche matematiche al tavolo verde. D’altro canto, già negli anni ’60 era stato dedicato al conteggio delle carte il libro Beat the dealer di Edward Thorp: la strategia è famosa tra i giocatori, ma non tutti sanno usarla.
Il professore di matematica Doug Barnes è un maestro nel contare le carte a Blackjack, ma finisce con l’essere bandito dal casinò che frequenta di solito e non sa come pagare il proprio usuraio, finché non pensa di addestrare alcuni dei suoi studenti per vincere al gioco. Ne individua 3: George, Scott ed Elyse. Rispetto a quelli del MIT Blackjack Team, però, i risultati non sono sempre fruttiferi. L’attività del nuovo gruppo, infatti, finisce ben presto con l’essere notata dai casinò…