La scopa è senza dubbio uno dei giochi di carte più popolari in circolazione, giocato in Italia da secoli. La sua storia, come per altri giochi di carte, risulta incerta e pare derivare da un gioco spagnolo chiamato “escoba” importato poi in Italia con grande fortuna.
Si gioca prevalentemente con le classiche carte regionali, tant’è vero che ne esistono anche versioni diverse in base alla regione d’appartenenza, come ad esempio la scopa napoletana, uno dei tanti giochi che si possono fare con le carte partenopee.
Le regole della scopa sono in apparenza molto semplici, ma nascondono più di qualche insidia e si prestano comunque alla creazione di strategie di gioco grazie alla loro struttura nel punteggio.
Come detto le regole di questo classico gioco di carte sono apparentemente facili.
Ad ogni giocatore, o coppia, al tavolo vengono assegnate tre carte.
Il mazziere lascia poi 4 carte scoperte sul tavolo. Lo scopo del gioco è quello di mettere a terra una carta dello stesso valore di una di quelle già sul tavolo. E’ possibile anche giocare una carta il cui valore sia uguale a quello di due o più carte sommate tra di loro, già presenti in gioco. Quando avviene la presa, in seguito a queste azioni, il giocatore prende le carte e le mette di fronte a se, nell’area dedicata alle carte conquistate.
L’obiettivo primario del gioco è quello di fare scopa. Questo avviene quando si gioca una carta che permette di prendere tutte le altra presenti a terra, costringendo l’avversario a giocare una carta senza nessun’altra presente al tavolo. Quando si effettua una scopa, per tenerne conto nel punteggio, è buona norma raggruppare le carte prese mettendo l’ultima in senso orizzontale, così da avere chiaro il punto conquistato.
La scopa vale il punto sempre, tranne nel caso dell’ultima carta giocata dall’ultimo giocatore di mano.
Questa meccanica di gioco tanto elementare, lascia spazio ad una struttura dei punteggi molto particolare che influenza non poco le strategie di gioco.
Per capire a fondo come si gioca a scopa, è fondamentale avere ben chiaro il sistema di punteggio. Questo non prevede infatti soltanto i punti assegnati alla scopa ma altre condizioni che determinano il punteggio.
Quando i giocatori hanno terminato le carte in gioco, si passano in rassegna le carte conquistate andando, ad assegnare un punteggio per ognuna delle seguenti situazioni.
La primiera a scopa vale 1 punto. Questa si calcola conteggiando la carta del valore più alto per ognuno dei semi, conquistata durante la partita. Le carte hanno un valore di punteggio diverso secondo questa classificazione:
Chi totalizza il valore più alto di primiera si aggiudica il punto. In caso di parità non viene assegnato il punto. La condizione necessaria per fare primiera è comunque quella di possedere almeno una carta per ognuno dei semi. Nel caso questo non avvenisse, il punto passa direttamente all’avversario.
Il punto di denari si calcola molto facilmente. Si tratta in pratica di assegnare un punto a chi si aggiudica il maggior numero di carte di denari durante la contesa. In caso di parità, quindi 5 a 5, il punto non viene assegnato.
Un altro punto vine assegnato a chi fa il cosiddetto settebello. Questo punto viene sempre assegnato, in quanto se lo aggiudica chi ha conquistato tra le proprie carte il 7 di denari. Questa è in pratica la più importante tra le carte a scopa, in quanto utile sia per il punto di denari, che per la primiera.
Anche qui molto semplicemente si tratta di assegnare un punto a chi conquista il maggior numero di carte del mazzo. Essendo un totale di 40, vince il punto chi conquista almeno 21 carte. In caso di parità il punto non viene assegnato.
Passate in rassegna le regole e la struttura dei punteggi nel gioco della scopa, rimane da stabilire il punteggio finale della partita, quindi in pratica quanti punti servono per vincere una partita.
A differenza di molti altri giochi di carte, non si deve fare il numero di punti più alto per aggiudicarsi i vari round dell’incontro, ma si deve raggiungere un punteggio prestabilito all’inizio della partita, solitamente 11, 16, o 21. Al termine di ogni mano bisognerà dunque fare il conteggio dei punti messi in cascina, fino a sommarli, mano dopo mano, per raggiungere per primi il punteggio finale stabilito. Solo in questo caso ci si aggiudica la partita, e come avviene classicamente, ogni contesa si può sviluppare al meglio delle 3 o delle 5 partite.
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