La Scopetta napoletana è una sorta di variante della più classica Scopa, con la quale condivide buona parte delle regole. Rispetto al gioco originale, la Scopetta sarebbe stata inventata qualche centinaio di anni più tardi. Le partite sono pensate per avere breve durata, il che sacrifica una qualsivoglia componente agonistica.
In questo articolo tratteremo:
Il gioco della Scopa vanta già diversi secoli di storia. Si narra che prese vita precisamente nel porto di Napoli, per poi essere diffuso attraverso pescatori e scommettitori anche nel resto dello Stivale. Molto diverse sono invece le origini della variante della Scopetta, che risalirebbero al XVIII secolo, quando si rivelò essere attrazione principale per i nobili e per gli antichi re d’Italia. La Scopetta napoletana è arrivata comunque fino ai giorni nostri, sebbene non abbia conservato una tradizione notevole. Non sono infatti in molti a conoscerla, anche perché questo gioco non rientra tra le più comuni varianti della Scopa e perché le regole della Scopetta prevedono partite estremamente rapide. Per giocare a Scopetta serve un mazzo napoletano completo, ma nella maggior parte dei casi la partita termina non appena si ripulisce il tavolo da tutte le carte scoperte. Da qui la denominazione “Scopetta”, come a voler indicare che si tratti di una versione ridotta della Scopa. Anche per questa ragione la Scopetta napoletana non figura tra i giochi di carte digitali. In tal senso è la Scopa tradizionale a riscuotere più consensi.
Per giocare a Scopetta occorre un minimo di 2 partecipanti fino ad un limite massimo di 6, con la possibilità di cooperare in squadra. A turno i giocatori ricoprono il ruolo del mazziere, che si occupa di mischiare e distribuire le carte. Ogni giocatore ne riceve 3 a testa, mentre altre 4 rimangono scoperte sul tavolo. Ad ogni turno si cala una carta ed è possibile prelevare dal tavolo quelle di valore pari o inferiore per formare il mazzo dei propri punteggi, che rimane coperto a parte. Nel caso non fosse possibile prelevare carte, si procederebbe solo con lo scarto di una di quelle in mano, che verrebbe posizionata sul tavolo. A seconda delle regole adottate, per inseguire la vittoria ci sono più soluzioni: c’è chi preferisce concludere il gioco dopo la prima scopa e chi in base al maggior numero di carte conquistate.
Nella Scopetta tutte le carte conservano il loro valore nominale, di conseguenza l’Asso vale 1, il 2 vale 2 e via dicendo, ma si tratta di valori riferiti alle prese ordinarie e non a punteggi propriamente detti. Secondo le regole della Scopa si può effettuare una presa soltanto mediante una carta simile ad una presente sul tavolo o calando una carta il cui valore sia la somma di quelli di più carte scoperte. Nella Scopetta, invece, le prese sono più immediate, perché riguardano semplicemente tutte quelle carte il cui valore non sia superiore a quella che si intende giocare in quel momento. Nella Scopetta i vari semi non presentano differenze tra di loro: ciò significa che raccogliere più carte di ori non dà diritto ad un punto aggiuntivo. D’altro canto, il regolamento della Scopetta non contempla veri e propri punteggi, in quanto per vincere può bastare effettuare anche solo una normale scopa, senza che sia necessario raggiungere successivamente una determinata soglia di punti.