Come ogni gioco di carte che si rispetti, anche il blackjack consente ai partecipanti di adottare molteplici soluzioni diverse nel tentativo di perseguire la vittoria. Sebbene alcune attrazioni tipiche da sala vantino una storia secolare o siano comunque molto datate, ancora oggi gli appassionati si prodigano nell’individuare tecniche e consigli per ottenere il massimo risultato in una partita. La strategia fondamentale nel blackjack non può essere una soltanto; anzi, nel tempo sono stati studiati tantissimi metodi avanzati che ogni neofita dovrebbe apprendere per presentarsi con maggiore consapevolezza al tavolo verde. Come intuibile, non è possibile determinare con precisione le probabilità di successo di una strategia e sicuramente non ne esistono di infallibili. Il giudizio è spesso soggettivo, in quanto l’importante è trovare comunque il giusto compromesso con il divertimento e ogni giocatore potrebbe trovare valido o divertente un metodo che per altri è assolutamente da scartare. Ecco allora di seguito alcune delle strategie avanzate nel blackjack ancora sconosciute a molti appassionati del gioco.
In questo articolo tratteremo:
Da quando ha visto la luce, sul blackjack si è scritto sicuramente molto, come del resto meritava un’attrazione così popolare nel mondo dell’intrattenimento. Le regole del blackjack sono talmente variegate che permettono innumerevoli opzioni di scelta per i giocatori, ma per quanto possa risultare inusuale, una delle strategie che vanno per la maggiore si nasconde dietro alla “resa”. Accettando di perdere una mano prima ancora della conclusione della stessa si lascia sul tavolo il 50% della puntata e si riprende l’altro 50%. Nel gioco sono permessi due tipi di resa, una detta “anticipata” e una “posticipata”. Nella prima viene concessa al giocatore la possibilità al giocatore di ritirarsi e salvare metà della puntata quando il banco si ritrova con un Asso come carta scoperta, mentre nella seconda bisogna attendere che il mazziere verifichi l’entità della seconda carta certificando di non avere realizzato un blackjack. La resa posticipata è meno vantaggiosa, ma rimane un’ancora di salvezza da non sottovalutare di fronte a situazioni particolarmente sfavorevoli, come quando si possiede ad esempio un 15 hard o quando il banco ha un 10 scoperto, oppure quando ci si ritrova con un 16 hard mentre il mazziere possiede come carta scoperta un 9, un 10 o un Asso. Quelle del 15 e del 16 hard sono considerate tra le mani peggiori in assoluto, che hanno più del 50% di possibilità di perdere contro il banco, motivo per il quale perdere il 50% della puntata limita i danni. La resa si rivela consigliata soprattutto nelle partite di blackjack online. Le regole rimangono le stesse, ma di solito chi gioca in rete è portato ad avviare più partite di quante ne farebbe dal vivo, pertanto il vantaggio si rivela evidente già solo sul piano puramente statistico.
Una delle sigle più conosciute sul tavolo del blackjack è “DAS”, acronimo che sta per “Double After Split”. Si tratta di una regola che consente di raddoppiare dopo aver “splittato” due carte uguali, ma che viene curiosamente abolita in alcune sale, per cui è sempre bene informarsi se sia ammessa prima di iniziare a giocare. I dubbi dei giocatori si manifestano soprattutto quando si ritrovano con una coppia di carte di basso valore, come 2 o 3. Di solito si tende a chiamare ancora carta, ma se il mazziere dovesse possedere a sua volta una coppia di 2 o di 3 allora risulterebbe più profittevole eseguire lo split e provare a raddoppiare. In genere è sempre conveniente dividere una coppia di 2 quando il mazziere possiede un 3, anche se il raddoppio dopo lo split non è concesso.
Il raddoppio fa indubbiamente gola a tutti i giocatori e non sorprende che possa far parte di una strategia di base nel blackjack, ma andrebbe applicato solo a determinate condizioni. Quando la somma delle prime due carte è pari a 10 o 11 raddoppiare non può comportare rischi, ma anche con un 9 può rivelarsi una mossa intelligente, soprattutto se il banco ha una carta compresa tra il 2 e il 6. Va da sé che bisognerebbe cercare di applicare in maniera disciplinata le indicazioni date dalla matematica, che definisce le situazioni più o meno vantaggiose. Se il banco possiede all’inizio un 5 o un 6 si può raddoppiare anche con punteggi soft che vanno da 13 a 18 soft, vale a dire da A2 ad A7. In un determinato caso, però, raddoppiare con 10 o 11 viene considerato addirittura uno degli errori più comuni nel blackjack: se il banco possiede un Asso scoperto, raddoppiare è assolutamente sconsigliato. In questa situazione non resta che limitarsi a chiamare carta e sperare di eseguire un blackjack.
Per la sua complessità, il metodo delle 7 mani può essere considerato una strategia avanzata del blackjack, che ricorda per certi versi quelle che vengono adottate nella roulette. In sostanza, si tratta di monitorare cicli di 7 mani, segnandocisi le mani in cui non si vince. In un successivo ciclo di 7 mani si andranno a giocare le mani che prima sono risultate perdenti, saltando invece quelle che in precedenza si erano rivelate vincenti; la sequenza può essere ripetuta senza soluzione di continuità. Si tratta chiaramente di un metodo che non si fonda su solide basi scientifiche e probabilmente racchiudere la statistica in 7 mani può sembrare pretenzioso, ma quello delle 7 mani è un metodo che ai giocatori più esperti risulta divertente se applicato con costanza e soprattutto senza colpi di testa nell’ammontare delle puntate.
Intorno alla regola dell’assicurazione ruotano credenze più o meno inesatte. Molti giocatori ritengono infatti che l’assicurazione rappresenti la scelta migliore quando il banco possiede un asso, ma in realtà la situazione è ben diversa: il payoff di 2 a 1 è infatti inferiore alle probabilità che il mazziere esegua un blackjack, il che rende la giocata indubbiamente svantaggiosa. In alcuni casinò il banco offre l’opzione “even money” nel caso in cui il giocatore si ritrovi con un blackjack e il mazziere un asso. Si tratta sempre di una misura per limitare i rischi, che però nel lungo periodo risulta una scelta economicamente pessima.
Un dilemma atavico che attanaglia ogni giocatore risiede nel dubbio su quando stare o meno. In molti casi i consigli sul blackjack non coincidono con l’idea comune. Ad esempio con un 12 hard, quando il banco possiede un 2 o un 3, è preferibile chiedere carta, nonostante in genere si tema di sballare. Contro un 2 o un 3, infatti, molte mosse potrebbero risultare perdenti, di conseguenza è paradossalmente meglio correre il rischio di superare i 21 punti. Se ci si ritrova con A7 e il banco ha almeno un 9 converrebbe chiedere carta, in quanto il mazziere rimarrebbe favorito a prescindere. Per contro, è consigliato stare, piuttosto che dividere, quando si possiede una coppia di 9 e il banco ha come carta scoperta un 7: le probabilità che il mazziere peschi un 10 o una figura è molto alta, ma un eventuale 17 perderebbe contro due 9 sommati tra di loro, che restituiscono come totale un 18. Nel caso di un 16 hard contro un 10 del mazziere, invece, è consigliato chiedere carta; se il 16 viene raggiunto con almeno tre carte, però, è statisticamente preferibile stare.