Seven Card Stud: regole e strategie di base - -
Seven Card Stud: regole e strategie di base

Oggi parliamo di una bella variante del poker che purtroppo non è tra le più conosciute e praticate: approfondiamo regole e strategie di base del Seven Card Stud.

Tanti di voi non l’avranno neanche mai provata, però probabilmente l’avete vista giocare in qualche film americano o in qualche casinò dall’altra parte dell’oceano.

In ogni caso, cosa c’è da sapere sullo Stud a sette carte? Come bisogna approcciarsi al gioco per essere subito vincenti? Cerchiamo di capirlo insieme…

Le regole del Seven Card Stud

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Dopo le prime tre carte

Il giocatore con la door card più bassa a quel punto deve fare una puntata obbligatoria: il ‘bring-in‘. Se due o più giocatori hanno la stessa carta più bassa, si decide in base al seme delle carte: si guarda prima picche, poi cuori, quadri e infine fiori. Il 2 di fiori è quindi la carta più bassa del mazzo. Il bring-in può arrivare al massimo a una ‘small bet‘.

Gli altri giocatori possono foldare, chiamare il bring-in, completare la puntata o rilanciarla. In seguito, un re-raise dovrà sempre avere un valore del 100% rispetto al raise precedente. Per cui, se un giocatore completa la puntata con 1 euro, allora il prossimo raise dovrà essere di 2 euro e quello dopo di 3 euro.

Quarto giro

Dopo che il primo round di puntate è stato completato, i giocatori ricevono un’altra carta scoperta, visibile a tutti. Siamo nel cosiddetto “quarto giro“. Ora il giocatore con le due carte scoperte più alte ha la parola e A-A sarebbe la migliore combinazione di carte possibile, come nell’Hold’em. Se ci sono due o più giocatori con la stesse carte migliori, allora il giocatore più vicino alla sinistra del dealer ha la precedenza. Il primo giocatore può scegliere di checkare, puntare (o fare una double bet solo se ha una coppia nelle sue due carte scoperte). Ogni giocatore può scegliere poi di checkare (se nessuno ha puntato), chiamare (se è stata fatta una puntata) o rilanciare.

Quinto giro e conclusione della mano

Nel quinto giro la small bet diventa big bet e il primo giocatore può cambiare, perché inizia sempre chi ha le carte migliori. Il sesto giro funziona nello stesso modo.

Il settimo è l’ultimo giro, dove viene servita una ultima carta COPERTA chiamata river. Alla fine un giocatore attivo avrà tre carte coperte e quattro scoperte. Nel caso le carte siano insufficienti per tutti, viene messa al centro una carta scoperta (community card) che è considerata la settima carta per tutti i giocatori. Questa carta può anche essere una delle carte bruciate, se necessario. Quando si gioca allo Stud dal vivo, una carta viene bruciata prima di cominciare ogni un nuovo giro, proprio come nell’ Hold’em.

Precisazioni sullo svolgimento della mano

Aggiungiamo un paio di precisazioni importanti: per ogni turno di puntate è consentito un massimo di tre rilanci; una volta che un giocatore ha passato tutte le sue carte vengono coperte e non sono più consultabili. Serve quindi anche un po’ di memoria

Se al termine dell’ultimo giro di puntate è rimasto in gioco più di un giocatore, il primo a mostrare le carte è colui che ha effettuato l’ultima puntata o l’ultimo rilancio. Se nel giro finale non ci sono state puntate, mostra le carte per primo allo showdown il giocatore le cui carte scoperte hanno il valore più alto. Il giocatore con la combinazione migliore di cinque carte vince infine la mano e il valore delle mani è lo stesso dell’Hold’em.

La strategia nello Stud

La strategia è molto importante nello Stud così come in tutte le varianti del poker. Rispetto all’Hold’em o all‘Omaha, però, nello Stud si possono avere molte più informazioni, semplicemente perché si vedono molte più carte e giri di puntate. La nostra strategia quindi dipende non solo dalle carte che abbiamo, ma anche da tutte le altre carte che abbiamo visto e dal numero di giocatori attivi.

Cerchiamo di capire prima di tutto con quali tre carte iniziali giocare. Un progetto molto forte è il ‘combination draw’, tre carte consecutive dello stesso colore o con un gap in mezzo. Teniamo anche i progetti di colore (magari all’Asso) e i progetti di scala. Meglio se abbiamo carte consecutive come 8-9-10. L’ideale sarebbe comunque ricevere un tris, anche perché all’inizio si camuffa molto bene. Difficile invece migliorare una coppia bassa.

Una volta entrati in gioco, dobbiamo concentrarci e focalizzarci sulle door cards degli avversari, raccogliendo tante info. Facciamoci un’idea su quali carte stanno cercando di pescare. Cerchiamo poi di contare i semi che abbiamo visto in giro. Non è necessario memorizzare ogni singola carta, ma dobbiamo capire se un nostro progetto è migliorabile o se una coppia di 9 non potrà mai diventare tris.

Come avrete intuito, la posizione invece è meno importante rispetto all’Hold’em o all’Omaha. La cosa più importante è giocare bene i progetti e capire quali sono le intenzioni degli avversari dopo un po’ di giri. Provateci e vedrete che vi divertirete!

 

 

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