Short Deck poker: regole e strategie - -
Short Deck poker: regole e strategie

C’è una nuova variante nel poker che sta prendendo sempre più piede in giro per il mondo e che addirittura qualcuno indica come la variante di un boom futuro per il gioco a livello globale.

Forse la previsione è un po’ ottimistica, ma sicuramente merita tutta la nostra attenzione lo Short Deck poker, ovvero il poker a 36 carte. Del resto si sa che spesso le idee più semplici sono le più geniali. Bastava togliere qualche carta dal mazzo per aumentare il divertimento e l’action…

Grandi campioni mondiali si sono subito cimentati nello Short Deck. Per esempio Tom Dwan, Phil Ivey e Patrik Antonius hanno detto la loro su questo gioco che sta crescendo molto anche nell’emergente mercato asiatico ed è stato perfino introdotto alle WSOP estive di Las Vegas, sempre molto attente alle varianti.

Tra gli italiani il bravissimo Dario Sammartino, per esempio, è stato attratto dallo Short Deck. Andiamo allora a vedere come si gioca e come si vince in questa popolare variante…

Le regole dello Short Deck poker

Come suggerisce il nome, lo Short Deck è una variante del poker con meno carte nel mazzo rispetto al solito: sono 16 le carte mancanti, per la precisione. Vengono infatti tagliate fuori tutte le carte dal 2 al 5, riducendo quindi il mazzo da 52 a 36 carte. L’Asso resta la carta più alta ma può essere usato anche per costruire la scala più bassa che arriva fino al 9: nell’ordine abbiamo A-6-7-8-9.

A proposito, attenzione alla tabella dei punti! Nello Short Deck il colore vale più del full e a volte il tris vale più della scala . Certe room preferiscono offrire dei punteggi più simili a quelli del noto Hold’em, in barba alle percentuali matematiche. Informatevi in anticipo su tutti i dettagli e cercate di approfittarne.

Bisogna inoltre precisare che lo Short Deck solitamente propone tavoli da sei posti e che possono esserci delle variazioni per quanto riguarda bui e ante. Popolare è il ‘button blind’ che sostituisce il doppio blind.

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Le strategie nello Short Deck poker

Il gioco è ancora piuttosto giovane e quindi neanche i grandi campioni possono essere sicurissimi di come vada affrontato nelle varie situazioni. Ci sono però sicuramente dei consigli utili che vi possiamo dare.

Per prima cosa consigliamo di giocare più mani ‘suited’ in virtù della regola che premia maggiormente il colore. Valutate bene invece le coppie di partenza, perché quelle alte perdono un pochino di valore rispetto all’Hold’em. Le coppiette basse, invece, andrebbero trasformate più in spesso in bluff se gli avversari ce ne danno l’opportunità.

Occhio poi al calcolo delle ‘odds’. Nell’Hold’em un vecchio trucco permette di calcolare la nostra percentuale a favore al flop e al turn moltiplicando le nostre carte utili nel mazzo x4 o x2. Adesso ovviamente il calcolo cambia: nello Short Deck dobbiamo moltiplicare al flop x6 e al turn x3. Per esempio, con un draw di scala bilaterale dobbiamo fare 8×6 al flop (48% circa) e 8×3 al turn (24%). Le percentuali non saranno precisissime ma ci daranno una buona idea sul da farsi. Potremo così destreggiarci bene tra i draw di scala e gli altri progetti.

Per tutto il resto, usate quello che avete imparato nell’Hold’em classico. Giocate in posizione e non abbiate paura di 3-bettare se serve. Detto questo, buona fortuna e buon divertimento!

 

 

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