Le stategie per affrontare le varie fasi dei tornei di poker - -
Le stategie per affrontare le varie fasi dei tornei di poker

I tornei di poker sono capaci di regalare delle emozioni uniche agli appassionati e una soddisfazione immensa a chi riesce a mettere tutti in riga alla fine. Ma come vanno affrontati nelle varie fasi? Cosa bisogna sapere per essere dei torneisti vincenti? Cosa cambia tra le fasi iniziali e quelle finali di un grande torneo?

A queste e altre domande proviamo a rispondere in sintesi nel nostro articolo. Se vi piacciono i tornei di poker, dovreste aver capito che esistono diverse fasi dove è richiesta più o meno aggressività, più o meno pazienza. Le fasi più calde sono sempre quelle della bolla e del tavolo finale. Ma assicuriamoci prima di arrivarci… Da lì in poi bisogna puntare solo alla prima moneta se si vuole essere dei torneisti vincenti.

Strategia Tornei – fasi iniziali

La fase iniziale di un torneo di poker presenta molte caratteristiche tipiche del cash game. Gli stack, infatti, sono solitamente profondi rispetto ai bui. La differenza principale rispetto al cash sta nel fatto che nei tornei non sempre si può fare rebuy. Nei cash game, come sappiamo, si possono acquistare chips finchè il bankroll lo consente. Tutto cambia nei freezeout, dove ogni partecipante ha una sola “pallottola” a disposizione. Pertanto nei tornei è decisamente più importante non perdere tutte le chips in un’unica mano uscendo dal torneo. Ogni singolo pezzo di plastica ha un valore particolare legato al payout e a vari fattori. Non possiamo ragionare come nel cash, dove ogni chip da 10 euro vale effettivamente 10 euro e basta.

Per affrontare con successo la early stage dei tornei, vi consigliamo di leggere qualche articolo strategico sui tavoli “full ring” o sui “big stack”. I giocatori inesperti tendono a giocare parecchie mani marginali nella fase iniziale, poiché il costo dei bui è basso e si possono vedere tanti flop con un investimento di poche chips. Bisogna stare attenti però a non esagerare con questa tendenza. Meglio giocare con uno stile tight e fin da subito aggressivo, sfruttando il gioco loose degli avversari. Insomma si tratta di bilanciare bene il proprio stile di gioco

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Ricordatevi che il gioco tigh ha un doppio scopo. Da un lato ci permette di entrare nel piatto da favoriti. Grazie alla selezione delle mani iniziali, le decisioni da prendere nei giri di scommesse saranno più semplici. Dall’altro lato il gioco tight ci permette di creare un’immagine ideale per i successivi livelli del torneo: gli altri ci vedranno come giocatori solidi e potremo tentare poi steal e bluff contro di loro.

Strategia tornei – fase intermedia

La fase centrale dei tornei è caratterizzata da una diminuzione del rapporto tra l’entità degli stack e i bui (più ante). Pertanto anche le similitudini con il cash diminuiscono. Diciamo che un tipico stack medio può aggirarsi sui 30 bui. Qui entrano in gioco le skills dei veri torneisti che prendono in considerazione range diversi a seconda degli stack. Le riflessioni sul cosiddetto “sistema M” rappresentano allora un grande aiuto.
E mentre i bui aumentano, anche il loro “furto” diventa più interessante. Il blind steal è un rilancio fatto da late position o meglio ancora dal bottone. La posizione in queste mani è importante perché dopo il flop ci consente di parlare dopo i due blinds.

Facciamo un paio di considerazioni anche sulle size dei rilanci di apertura che nella fase centrale di un torneo diminuiscono.

Se all’inizio si rilancia con un importo di circa tre bui, poi si scende a 2,5 bui. Come mai? Per via dei bui più elevati che riducono la profondità degli stack. Se rilanciamo da una media posizione al tavolo con 25 Big Blind di stack e subiamo un contro-rilancio, spesso dovremo passare. Allora è meglio risparmiare mezzo buio aprendo solo per 2,5 Big Blind. Più piccolo è il nostro stack, maggiore valore assume un buio o addirittura mezzo buio.

Strategia tornei – fase finale

Nella fase avanzata di un torneo i bui salgono ulteriormente e gli stack possono farsi ancor meno profondi. La velocità con cui ciò avviene dipende ovviamente dalla qualità delle strutture dei vari tornei, e dallo stile di gioco dei partecipanti. Comunque sia, non è raro che la media delle chips si aggiri sui 20 bui, con inevitabili conseguenze sulle dinamiche di gioco.

Il furto dei bui mantiene la sua importante e in certe situazioni diventa addirittura vitale. Chi gioca tight nelle fasi decisive dei tornei è destinato a essere un giocatore perdente.

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In queste fasi finali un arma utilissima è il resteal, ovvero il contro-rilancio fatto in risposta a un presunto furto di bui. Spesso gli stack sono così esigui che si può solo scegliere se andare all-in oppure no. Ecco allora che scatta una guerra di “push” e di nervi. Rubando i bui si possono fare chips importanti senza nemmeno andare a vedere il flop, e sostanzialmente riuscendo a farlo anche in totale bluff.

Poiché vogliamo vincere spesso il piatto prima del flop, non è obbligatorio avere in mano una mano premium. D’altro canto non vogliamo neanche trovarci con una mano senza valore allo showdown.

Gli assi e i re con kicker deboli sono da evitare: in caso di call avversario rischiamo di essere dominati. Detto questo, non abbiate paura e ricordatevi di giocare sempre per vincere, non per arrivare solo in zona premi. In bocca al lupo!

 

 

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