L'NBA, ossia il campionato di basket più prestigioso del mondo, ha visto nel corso degli anni la partecipazione di diversi cestisti italiani che hanno contribuito a far conoscere il tricolore sui parquet americani. Alcuni di loro hanno lasciato un segno indelebile nella pallacanestro, vincendo titoli e stabilendo anche qualche record, mentre altri hanno avuto esperienze più brevi, per quanto significative. Ad ogni modo, è possibile menzionare diversi giocatori italiani di basket famosi che sono riusciti a raggiungere l’eccellenza passando anche per la lega a stella e strisce.
In questo articolo tratteremo:
I primi italiani a mettere piede in NBA sono stati dei veri e propri pionieri, aprendo di fatto la strada alle generazioni future. Stefano Rusconi ha avuto l’onore di bruciare le tappe esordendo nel 1995 con i Phoenix Suns, anche se la sua esperienza è stata breve e poco fortunata. Nella stessa stagione, Vincenzo Esposito ha firmato con i Toronto Raptors diventando il primo italiano a segnare punti in NBA. La sua avventura è durata soltanto un anno, ma ha rappresentato comunque un momento storico per il basket nostrano. In seguito altri talenti in erba hanno provato a scoprire l’America, ma una menzione d’onore va dedicata comunque a Mike D'Antoni, ex cestista statunitense attivo tra gli anni '70 e ‘80. D’Antoni ha scritto gran parte della sua carriera con la maglia dell’Olimpia Milano e grazie ai suoi avi originari della provincia di Perugia possedeva anche il passaporto italiano, motivo per il quale potè essere naturalizzato per poi essere convocato nella nazionale azzurra.
Anche il terzo millennio ha visto la presenza costante di giocatori italiani in NBA. Marco Belinelli è stato sicuramente il più vincente, conquistando l’anello nel 2014 con i San Antonio Spurs e la gara del tiro da 3 punti all'All-Star Game dello stesso anno. La sua carriera in America è stata lunga e ricca di soddisfazioni, con esperienze in diverse franchigie. Andrea Bargnani è stato selezionato come prima scelta assoluta al draft del 2006 e ha giocato con i Toronto Raptors, con i New York Knicks e con i Brooklyn Nets. Danilo Gallinari, invece, ha legato il suo nome soprattutto ai Denver Nuggets, ma il suo palmares annovera soltanto riconoscimenti individuali. Anche Luigi Datome è stato protagonista nel massimo campionato di pallacanestro, militando per la precisione nei Detroit Pistons e soprattutto nei Boston Celtics, rimanendo tuttavia a secco di trofei pur trattandosi di una franchigia che ancora oggi è delle più chiacchierate tra nel vasto panorama di partite dell’NBA e quote. Non si può non considerare altresì Nicolò Melli, che ha difeso la causa dei New Orleans Pelicans e dei Dallas Mavericks tra il 2019 e il 2021, per poi tornare in Italia e tentare ancora altre avventure all’estero. Ancora più di recente è stato Simone Fontecchio, attualmente in forza ai Detroit Pistons, ad approdare in NBA, vestendo per 2 stagioni la maglia degli Utah Jazz. La sua crescita è stata davvero notevole e il suo futuro nella lega sembra molto promettente: insieme a Gallinari si tratta peraltro dell’unico degli italiani in NBA nel 2024. Curiosamente, ad eccezione della guardia Belinelli, i cestisti italiani visti in NBA in questi anni sono tutti delle ali.
Diversi giocatori italiani sono stati scelti in passato al draft NBA, ma sfortunatamente non hanno mai avuto la possibilità di giocare nella lega. Tra questi spiccano i nomi di Dino Meneghin e Augusto Binelli, due leggende del basket italiano selezionati dagli Atlanta Hawks, rispettivamente nel 1970 e nel 1986. Per certi versi, Meneghin può definirsi dunque il primo italiano in NBA. Altri esempi sono rappresentati da Riccardo Morandotti e da Alessandro Gentile: il primo fu adocchiato sempre dagli Hawks alla fine degli anni ‘80, mentre il secondo ha attirato le attenzioni dei Minnesota Timberwolves nel 2014. Entrambi, però, sono rimasti a giocare in Italia. Nel draft 2022 è toccato infine ai giovani Matteo Spagnolo e Gabriele Procida sperare in grande, prima di ritrovarsi come compagni di squadra all’Alba Berlino. Chi conosce le dinamiche del mondo della pallacanestro e magari è abituato a scommettere sul basket monitorando i potenziali campioni sa bene che la strada delle nuove leve viene tracciata da lontano. Non è escluso quindi che in futuro i due possano avere comunque le loro chance in NBA, seguendo le orme degli illustri predecessori che hanno realizzato il sogno americano.