Una delle società che ha maggiormente influenzato il settore del gioco negli ultimi anni è indubbiamente la Evolution Gaming, co-fondata nel lontano 2006 da Jens von Bahr. L’imprenditore di origine svedese è stato in passato anche amministratore delegato di Oriflame Lanka Pvt Ltd, che si occupava della vendita di cosmetici. Dopo aver completato gli studi di economia all'università di Stoccolma, Von Bahr ha iniziato la sua carriera nel mondo degli affari, portando la Evolution Gaming sempre più in alto e facendola approdare in molteplici Paesi.
Da oltre un decennio a questa parte Jens von Bahr si è attivato per attribuire alla Evolution Gaming una leadership riconosciuta a livello internazionale. Oggi la società gode della licenza della MGA (Malta gambling Authority) e della UK Gambling Commission, una sorta di garanzia sulla legalità dei giochi, che al giorno d’oggi devono seguire rispettare varie regole per poter essere accettati sul mercato. In breve tempo l’offerta contenutistica del provider si è fatta conoscere dai principali amanti del gioco online, sebbene la società si sia sempre distinta curiosamente per un’attenzione secondaria nei confronti delle slot machine. Già, perché nonostante le macchinette virtuali rappresentino ancora oggi la vera linfa vitale di molte software house, la Evolution Gaming ha sempre preferito puntare sulle attrazioni che potessero contare sulla presenza di croupier dal vivo: blackjack, roulette e poker su tutti. Si tratta di attività che hanno attecchito anche in Italia, dove la presenza dei servizi del gruppo di Von Bahr è piuttosto massiccia. C’è da dire che il provider non ha badato a spese per rendere l’esperienza di gioco il più realistica possibile, mettendo a disposizione vari tavoli a distanza, ognuno con regole e modalità di gioco differenti. Anche se alcuni giochi di carte sono piuttosto noti, vengono resi fruibili in maniera diversa: basti pensare alle differenze tra poker live e poker online per rendersi conto di ciò a cui mirava sin da subito la società di Von Bahr. La Evolution Gaming ha contribuito così in maniera fattiva all’evoluzione del casinò live online, che con tutta probabilità sarebbe stato completamente diverso senza l’intervento della società. Altre chicche proposte della Evolution Gaming, comunque, sono costituite dai game show in stile Monopoly e dai giochi in prima persona, che offrono al giocatore una visuale tale da fargli sembrare di trovarsi seduto veramente ad un tavolo dal vivo.
La Evolution Gaming ha impiegato ragionevolmente pochi anni per imporsi nel settore dell’intrattenimento e nel 2016 è arrivata ad essere quotata alla borsa di Stoccolma, città tanto cara a Jens von Bahr. Da lì in poi la società si è prodotta in varie acquisizioni: prima la Ezugi, poi NetEnt e infine la Red Tiger. Operazioni che hanno richiesto un esborso di diversi miliardi di dollari. Nello stesso periodo è stata ingaggiata la figura di Martin Carlesund. Il titolo in borsa è cresciuto così in maniera esponenziale e nel 2019 la Evolution Gaming Group ha registrato un ricavo totale di quasi 400 milioni di dollari, il 50% in più rispetto all’anno precedente. Un trend che è rimasto costante anche ai giorni nostri.
Molti imprenditori diventano noti soprattutto per le notizie sulla vita privata destinate a finire in pasto ai tabloid. Nel caso di Jens von Bahr, invece, si trova poco o nulla in merito. Sull’operatore della Evolution Gaming, d’altronde, non ci sono mai state macchie. Von Bahr ha ricoperto la carica di amministratore delegato della Evolution Gaming fino al 2016, per poi diventarne direttamente presidente. La sua stessa figura è diventata un simbolo di affidabilità ed è anche grazie a lui se oggi il gruppo opera in più di 20 Paesi in tutto il mondo, rappresentando un marchio conosciuto. Il primo studio dedicato espressamente al casinò, però, non fu fondato in Svezia, bensì in Lituania, a Riga. Oggi gli uffici dell’azienda si trovano anche in molte altre nazioni, compresi gli Stati Uniti. Insomma, Von Bahr non ha mai fatto parlare molto di sé, se non per il suo curioso rapporto con il re di Svezia. La casa in cui l’imprenditore risiede si trova infatti su un terreno di proprietà del sovrano, che in passato gli ha vietato di costruire una piscina accanto alle mura domestiche. Problemi da ricconi.