Forse non tutti lo sanno, ma c’è anche un pizzico di Giappone nella storia di Las Vegas. Merito di Kazuo Okada, uno degli uomini più ricchi dell’Asia con la passione per l’arte. Okada ha lavorato infatti nella prestigiosa Wynn Resorts e in seguito ha contribuito a fondare la Universal Entertainment Corporation, di cui è stato presidente fino alla crisi del 2017. Okada ha dovuto mettersi all’opera ben presto per avviare la sua carriera: dopo aver perso il padre da giovane, ha ricercato subito l’indipendenza per aiutare la famiglia, frequentando una scuola professionale di ingegneria per coltivare il suo amore per la meccanica.
Nel 1969, all’età di 27 anni, Okada vide nascere la Universal Lease, un’azienda dedita alla produzione di giochi arcade per l’infanzia. Proprio in quell’anno l’uomo si recò per la prima volta a Las Vegas e, rimanendone ammaliato, decise di espandere i propri orizzonti e di addentrarsi nel mercato delle slot machine. È stato Okada a inventare il concetto di “near-miss”, che si riferisce a una situazione perdente e percepita erroneamente dal giocatore come prossima a una vincita. Okada si è interessato da subito alle "pachislot", una sorta di commistione tra le classiche slot americane e il pachinko giapponese, portandole anche a Las Vegas. Fino alla fine del secondo millennio la sua azienda ha continuato a fornire macchinari per la florida industria giapponese dei pachinko, poi, nel 2000, è arrivata la svolta. Okada ha stretto infatti rapporti con Steve Wynn, uno dei principali fautori della Las Vegas Strip insieme alla moglie Elaine Wynn e ancora oggi punto di riferimento per l’industria internazionale dei casinò. Okada investì quasi 400 milioni di dollari nella Wynn Resorts, che aveva appena aperto i battenti e inaugurò il suo primo casinò solo 5 anni più tardi, per poi toccare anche l’Asia con Macao. Nel 2008, però, il rapporto con Wynn iniziò a scricchiolare: il magnate americano non volle sposare la causa di un nuovo casinò presso l’Entertainment City, nelle Filippine, dunque Okada fondò da solo la Tiger Resort Leisure & Entertainment con lo scopo di affermare il proprio nome nel mercato moderno dei casinò dal vivo e nell’intero settore dell’intrattenimento. Dieci anni dopo la proprietà divenne l'Okada Manila, un complesso di hotel e casinò da 2 miliardi e mezzo di dollari, che costituisce ancora oggi la più grande intuizione della carriera di Okada.
Nel 2017 l’ascesa di Okada ha conosciuto una brusca frenata. Il miliardario giapponese è stato accusato infatti di aver sottratto svariati milioni di dollari dalla sua holding. La Universal Entertainment Corporation lo estromise così dalla sua carica presidenziale portando persino i familiari a votare contro di lui. Alcuni mesi dopo, però, il diretto interessato dichiarò pubblicamente che i suoi collaboratori avevano già pianificato da tempo di ostracizzarlo e che le accuse di appropriazione indebita furono mosse in maniera del tutto pretestuosa, così da far sembrare legittima la sua cacciata. Nel 2019 il tribunale di Parañaque ha emesso però un mandato di arresto nei suoi confronti con l’accusa di aver ottenuto un risarcimento non autorizzato di 3,1 milioni di dollari in qualità di amministratore delegato della Tiger Resort Leisure & Entertainment. In seguito persino lo studio legale che curava i suoi interessi ha deciso di abbandonare Okada di punto in bianco. Sul finire del 2021, proprio quando le sue attività sembravano finalmente in ripresa, La Corte d'Appello ha ribaltato la decisione del tribunale di Parañaque di 2 anni prima, annullando l'emissione del mandato d'arresto e ogni accusa penale in virtù dell’insufficienza di elementi a carico del magnate giapponese.
Come tutti i miliardari, anche Kazuo Okada si distingue per qualche hobby specifico. In particolare, non è un mistero che collezioni da anni opere d’arte giapponese, cinese e coreana. Nel 2013 ha aperto persino il suo Okada Museum of Art, dalle parti di Hakone, località termale sita a sud-ovest di Tokyo. Per quanto riguarda la famiglia, invece, Okada ha sempre preferito mantenere un certo riserbo. Di lui si sa solo che è sposato, ha tre figli e che attualmente vive a Tokyo. Presso l’opinione pubblica, in ogni caso, gode di un alone di simpatia e originalità: spesso, durante le interviste, ama coniare sul momento termini o espressioni legati al mondo della meccanica, la sua prima grande passione.