Quando si pensa a Las Vegas le immagini che ci vengono in mente sono solo quelle di grandissimi casinò lussuosi, infinite file di slot machine e innumerevoli tavoli di Poker e Blackjack.
Nessuno pensa mai a chi c’è dietro a quel sfavillante e magico mondo dei casinò. Tra i tanti imprenditori e manager di successo uno spicca per la sua astuzia e la sua fama: Kirk Kerkorian, il famoso magnate di Las Vegas.
In questo articolo verranno approfonditi:
Kerkor “Kirk” Kerkorian nasce a Fresno in Californa nel 1917. La sua era una famiglia di origini armene ma provenienti dalla Turchia. A causa della depressione del 1920-21 che colpì tutti gli Stati Uniti, la sua famiglia si trasferì a Los Angeles in cerca di un futuro migliore da dare a Kirk e ai suoi fratelli.
L’armeno fu la lingua madre di Kerkorian per tutta l’infanzia e non parlò inglese finché “non scese in strada”, termine da lui utilizzato in un’intervista mentre parlava della sua storia.
Abbandonò la scuola in terza media e seguì una breve ma prolifera carriera nel pugilato, vincendo il campionato dei pesi welter amatoriale del Pacifico.
Essendo un uomo dallo spiccato intuito già da molto giovane, Kirk Kerkorian, percepì prima di molti altri l’imminente grande guerra che sarebbe scoppia nei prossimi anni in tutta Europa. Non volendo arruolarsi nella fanteria di prima linea per combattere i tedeschi nella seconda guerra mondiale, imparò a volare al Happy Bottom Riding Club, un ristorante-albergo gestito da un pioniere dell’aviazione. Il ristorante-albergo si trovava infatti in prossimità dell’ Edwards Air Force Base, nel deserto del Mojave.
Dopo aver ottenuto la licenza di volo per il trasporto aereo commerciale in soli sei mesi, venne a sapere che la Royal Air Force Britannica stava cercando di trasportare un DH.98 Mosquito, un grande aereo da combattimento protagonista della seconda guerra mondiale, da Montreal fino alla Scozia.
La tratta più comune comprendeva diverse tappe, ma Kirk Kerkorian assieme al suo Wing Commander, John Wooldridge, decisero di collaborare e di assumere il comando della spedizione del Mosquito passando per la tratta Iceland Wave, una tratta così complicata che un solo aereo su quaranta arrivava a destinazione.
Kirk Kerkorian consegnò ben 33 aerei nella sua carriera militare.
Dopo la guerra acquisì per sessantamila dollari la Trans International Airlines, un piccolo servizio di charter per i giocatori di Las Vegas, che rivendette nel 1968 alla Transamerica Corporation per 140 milioni di dollari.
Già nel 1962, grazie ai vari proventi provenienti dalla gestione dei charter e ad un prestito, acquisì per 960.000 dollari ben 32 ettari di terreno dal Flamingo, uno dei casinò più famosi di Las Vegas. La vera storia di Kirk Kerkorian come magnate di Las Vegas iniziò proprio in quel momento, quando Jay Sarno e Stanley Mallin costruirono il Caesars Palace proprio sul suo terreno.
Nel 1967 acquistò altri ettari (circa 33) per 5 milioni di dollari e assieme al famoso architetto Martin Stern Jr. avviò la costruzione dell’International Hotel, all’epoca il più grande hotel del mondo, oggi conosciuto come Westgate Las Vegas Resort & Casino.
I primi due artisti che parteciparono e apparirono nello Showroom Internazionale furono Barbra Streisand ed Elvis Presley. Una grandissima strategia di marketing fu proprio la presenza di Elvis Presley per 30 giorni consecutivi, che attirò circa 4000 persone al giorno nell’Hotel Casinò.
Già nel 1969 acquisisce la MGM (Metro-Goldwyn-Mayer), la famosa azienda cinematografica, e assieme allo storico architetto, costruì il MGM Grand Hotel and Casino. Nel 1978 costruì il MGM Grand Reno. Successivamente acquisì anche il Flamingo che però rivendette, assieme all’MGM Grand Reno, alla Hilton Hotel Corporation.
Purtroppo per Kerkorian anche la sua storia imprenditoriale, come per molti imprenditori, è fatta di luci ed ombre.
Nel 1980, l’MGM Grand Hotel and Casino bruciò in un incendio. La fiamma partì da una pasticceria situata al primo piano della struttura e il tragico evento riportò numerosi feriti e diverse vittime. Verrà ricordato come il terzo incendio d’hotel più mortale nella storia degli Stati Uniti. L’hotel venne ricostruito e solamente otto mesi dopo riaprì le sue porte al pubblico.
Successivamente, nel 1986, il grande hotel a marchio MGM venne venduto alla Bally Manufacturing che cambiò il nome dell’hotel in Bally’s.
Kirk Kerkorian era un imprenditore geniale e aveva fiuto soprattutto per gli affari. Ma il fiuto non serviva solo a fiutare l’affare giusto, ma anche nel scegliere le menti più brillanti per la gestione delle sue aziende. Appena dopo l’acquisizione della MGM decise di lasciare la gestione del colosso cinematografico a James T. Aubrey.
Aubrey riuscì a ridimensionare le perdite aziendali con la vendita di diversi cimeli cinematografici e varie vendite immobiliari. Uno dei cimeli cinematografici venduti furono le famose e magiche scarpette color rubino di Dorothy Gale del film del ’39 “Il Mago di Oz”. La vendita di diversi backlot, zone dedicate all’allestimento dei set cinematografici, che si trovavano a Culvert City, divenuta famosa per essere un centro di produzione cinematografica, fruttarono un buon profitto alla MGM.
Kerkorian acquisì anche una quota di partecipazione nella Columbia Pictures ma la sua presenza nell’altra grande azienda cinematografica fu ostacolata dal Dipartimento di Giustizia del Governo degli Stati Uniti, il quale ha intentato una causa per concorrenza sleale verso il magnate. Kerkorian si trovò quindi costretto a rivendere immediatamente le quote azionarie.
Nel 1979, Kirk Kerkorian, dichiarò che l’azienda MGM era diventata esclusivamente una società alberghiera piuttosto che cinematografica. Attraverso la MGM acquisì la UA (United Artists) conosciuta attualmente come United Artists Digital Studios. La MGM venne venduta al miliardario Ted Turner nel 1986, ma la sussidiaria United Artist dopo poco tempo ripassò nelle mani di Kerkorian.
Il nuovo proprietario della MGM, dopo aver accumulato numerosi debiti, svendette alcuni marchi di MGM proprio a Kerkorian.
Alcuni anni dopo la MGM venne acquisita da un imprenditore italiano, Giancarlo Parretti, che non riuscì a gestire la grande azienda e la lasciò nelle mani della francese Crédit Lyonnais. La banca francese si trovò proprietaria di un’azienda sull’orlo del fallimento che venne acquisita nuovamente da Kirk Kerkorian.
La MGM cambiò nome negli anni, prima come MGM Grand Inc, poi come MGM Mirage ed infine, attualmente come MGM Resorts International.
Nel 2005 il magnate dei resort casinò vendette la MGM ad un consorzio di aziende guidate da Sony ma mantenne la quota del 55%. Solo nel 2009 perse il potere sull’azienda scendendo ad una quota aziendale del 39%.
Anche se non era di suo primario interesse, l’industria automobilistica ha sempre affascinato l’imprenditore armeno-statunitense. Aveva una quota del 9,9% della General Motors, nel periodo in cui gli affari per la multinazionale statunitense non era al massimo del loro splendore.
Kirk Kerkorian contattò il consiglio di amministrazione della Renault per suggerire l’entrata della multinazionale francese all’interno della GM attraverso l’acquisizione del 20% delle quote, ma l’azienda rifiuto. Nel 2006 vendette 14 milioni di azioni dalle sue quote della GM che portarono al crollo del titolo in borsa del 4,1%.
Tentò di entrare nella Chrysler Corporation acquisendo una buona quota azionaria, ma il consiglio di amministrazione non accettò la sua proposta. Nel 2007 provò ad acquisire nuovamente il gruppo offrendo 4,58 miliardi, ma a causa di grandi investitori come la The Blackstone Group e la Cerberus Capital Management, la sua offerta fu rifiutata.
Nell’Aprile del 2008, Kerkorian acquisì in poco tempo il 6% della Ford Motor Company per 1 miliardo di dollari ma anche questo investimento non fu profittevole. In poco tempo il valore delle azioni scese di due terzi e rivendette le azioni lo stesso anno.
A partire dal 1989, la società annunciò i piani di sviluppo di un progetto a tema hollywoodiano dal valore di ben 700 milioni di dollari. Il progetto non venne mai avviato perché la MGM acquisì due grandi hotel casinò, l’ex il Marina Hotel and Casino e il Tropicana Country Club, per un totale di 93 milioni di dollari.
In seguito sono stati costruiti l’MGM Grand Las Vegas e nel 1993 venne costruito il parco a tema MGM Grand Adventures Theme Park.
Assieme a Gary Primm del Primadonna Resort, Kirk Kerkorian e il presidente della MGM Bob Maxey, costituirono una Join Venture per un progetto multimilionario. Costruirono il New York-New York Hotel and Casino, un resort casinò a tema moderno dedicato alla grande mela.
Dopo diversi progetti non andati in porto venne acquisito nel 1995, a Darwin in Australia, il Diamond Beach Hotel and Casino che venne rinominato MGM Grand Darwin.
Kirk Kerkorian, a metà degli anni ’90 iniziò a collaborare con Tsogo Sun, colosso Sud Africano nella costruzione di hotel. Con la liberalizzazione del gioco d’azzardo in Sud Africa, venne costruito a Johannesburg il Sundome. L’inaugurazione ci fu nel 1998. In poco tempo divenne uno dei più importanti casinò del Sud Africa, al pari del Rio Hotel Casinò, uno dei casinò più grandi del mondo.
Proprio all’inizio degli anni 2000, Kerkorian tentò di acquisire il Mirage Resort a 17 dollari per azione ma l’offerta naufragò perché il proprietario sembrava non disposto a cedere le sue quote azionarie. Oltre a questa motivazione, il gruppo del Mirage aveva appena aperto due nuovi hotel casinò con elevato potenziale, ma questi si rivelarono due progetti fallimentari.
Il giorno successivo al rifiuto dell’offerta però, il proprietario del Mirage, Steve Wynn, concordò con Kerkorian il prezzo di 21 dollari per azione chiudendo l’affare a 4,4 miliardi di dollari più la copertura totale di presunti debiti pari a due miliardi di dollari.
Tale fusione, che trasformò la MGM in MGM Mirage, portò al gruppo di Kerkorian altri Hotel Casinò tra i quali: il Bellaggio, Treasure Island, il Golden Nuggets, il Beau Rivage e la metà delle quote dell’ex Monte Carlo Resort and Casino, oggi Park MGM.
Vedendo le potenzialità di internet, nel 2001, Kerkorian aprì diversi casinò online in UK. Continuò ad investire nel vecchio continente attraverso accordi per la costruzione di casinò in diverse città come Londra, Newcastle e Manchester.
Purtroppo per Kerkorian i casinò online vennero chiusi nei due anni successivi e il tentativo di acquisizione di Wembley plc, società proprietaria di piste per la corsa di levrieri, fallì a causa della forte concorrenza di aziende britanniche.
Dal 2004 iniziò a contrattare per la fusione con il Mandalay Resort Group. La fusione, dal valore di 7,9 miliardi, si concluse nel 2005. Questo portò l’MGM Mirage ad inglobare il gruppo Mandalay e grazie a ciò, Kerkorian ebbe il controllo di più della metà delle camere d’albergo di tutta Las Vegas. Il Mandalay Rersort divenne molto famoso soprattutto grazie alla serie tv Las Vegas.
Grazie agli svariati successi internazionali, Kerkorian decise di ampliare il suo impero anche in Asia, partendo dalla Cina. Grazie alla formazione di una Join Venture con Pansy Ho, figlia dell’ex magnate dei casinò di Macau, Stanley Ho, venne aperto il fantastico hotel casinò MGM Macau, che ancora oggi attira moltissimi turisti.
Per il successivo ampliamento nel mondo asiatico attraverso la costruzione di hotel casinò lo sguardo di Kirk Kerkorian si spostò verso Singapore. Insieme al colosso asiatico, CapitaLand Limited, venne avanzata un’offerta di 3 miliardi di dollari per il sito di Marina Bay. Marina Bay è una baia molto famosa nella zona centrale di Singapore. Ha un’estensione di 360 ettari e si trova molto vicina a Downtown Core, centro storico importantissimo nella città stato di Singapore.
Lo sviluppo di una serie di resort casinò nella baia gestita dall’alleanza tra CapitaLand e la MGM Mirage non andò in porto. Venne rilasciata la concessione e la licenza di costruzione ad un altro colosso americano, il Las Vegas Sands.
La personalità di Kirk Kerkorian, a differenza di quello che si potrebbe pensare di un magnate del divertimento e del gioco, era una molto riservata. A detta di molti suoi collaboratori non partecipava quasi mai alle riunioni del consiglio di amministrazione e solamente in rare occasioni teneva discorsi o interveniva nei dibattiti. Non rilasciava quasi mai interviste per il semplice fatto che non gli piaceva mostrarsi in pubblico e per la sua forte timidezza.
Uno dei punti forti di Kirk Kerkorian era la capacità di negoziazione, skill che lo ha reso uno degli uomini d’affari più importante dei suoi tempi.
Era appassionato sia di automobili, rigorosamente statunitensi, e aveva nel suo “garage” una Jeep Grand Cherokee, una bellissima Ford Taurus ed una rara e costosa Pontiac Firebird. Inoltre amava gli abiti costosi e firmati, in particolar modo quelli della casa di moda italiana di lusso Brioni.
Era un assiduo ed appassionato giocatore di tennis e giocava molto spesso con colleghi e dirigenti dei casinò di Las Vegas. Anche grazie a questa passione il suo nome è spesso associato ad Andre Agassi. Kirk Kerkorian, nel 2011, al 16° Grand Slam for Children organizzato al Wynn di Las Vegas, donò ben 18 milioni di dollari all’associazione Andre Agassi Foundation for Education.
Fondò nel 1989 un’associazione filantropica, la The Lincy Foundation, che secondo indiscrezioni ha donato più di 1 miliardo di dollari in beneficenza. Attraverso l’associazione, in Armenia, ha coperto la metà dei costi di un’autostrada di ben 80 km e la gestione di progetti infrastrutturali, tra cui la costruzione di scuole, strade, teatri e musei.
Negli Stati Uniti donò ben 200 milioni alla UCLA (Università della California).
Si sposò per 3 volte. Il secondo matrimonio portò alla nascita delle due figlie: Linda e Tracy. A loro era stata intitolata non solo l’associazione no profit, ma anche la holding personale di Kirk Kerkorian attraverso la quale gestiva il suo patrimonio, la Tracinda Corporation.
Il suo patrimonio netto, stimato da Forbes, era di 16 miliardi di dollari. Prima della crisi del 2012 era il quarantunesimo uomo più ricco del mondo. Quando la crisi colpì gli Stati Uniti, proprio Kerkorian fu uno degli imprenditori più colpiti e il suo patrimonio scese a 3,2 miliardi di dollari. Quando venne stilata la nuova lista degli uomini più ricchi del mondo nel 2013, il suo nome era al 412 posto.
Morì nel 2015 all’età di 98 anni. Negli anni successivi l’Armenia emise un francobollo a lui dedicato e la città di Gyumri eresse una statua in suo onore.