Nel gioco degli scacchi esistono numerose strategie cervellotiche che possono essere adottate. Ogni giocatore ha d’altro canto il suo stile e l’esito di una partita può essere ribaltato talvolta in maniera impronosticabile, magari anche per mezzo di un arrocco. Si tratta di una delle mosse più classiche degli scacchi, che permette di proteggere maggiormente il re spostando contestualmente una torre. Solo nell’arrocco è consentito muovere due pedine nello stesso turno. L’etimologia della parola “arrocco” è legata semplicemente al verbo “arroccare”, cioè “mettere al riparo”.
In questo articolo tratteremo:
Quando si esegue l’arrocco negli scacchi, il re viene spostato di due caselle a destra o sinistra, in direzione di una delle torri, che occupano di base le caselle coincidenti con gli angoli del campo di gioco. La torre di turno andrà posizionata nella casella che posta tra quella in cui si trovava e quella in cui giungerà il re. L’arrocco va necessariamente dichiarato sollevando il re prima di muoverlo, per poi procedere con lo spostamento della torre. Le regole degli scacchi, ufficializzate peraltro da una delle principali federazioni sportive sui giochi, impongono infatti che quando si tocca una qualsiasi pedina si è costretti a muoverla. Se si tocca inavvertitamente la torre prima del re, non si può più fare l’arrocco. Anche toccando i due pezzi nello stesso momento l’arrocco verrebbe invalidato.
L’arrocco non si presenta certo come una mossa particolarmente elucubrata o macchinosa. Perché la mossa venga completata correttamente, però, bisogna rispettare comunque alcune specifiche regole sull’arrocco, che valgono sia dal vivo sia negli scacchi che si possono trovare tra i giochi da casinò online. Innanzitutto, il re e la torre scelta non devono mai essere stati mossi nel corso della partita e devono appartenere alla medesima traversa. Non devono esserci altre pedine tra il re e la torre e non ci si deve trovare sotto scacco. Provare ad eseguire l’arrocco in una condizione disperata potrebbe rivelarsi difficoltoso anche perché nel corso della mossa il re non può passare per delle caselle nelle quali risulterebbe sotto scacco. L’arrocco è comunque permesso quando la torre si trova sotto attacco.
Spesso nell’enunciare quanti tipi di arrocco esistono si sente parlare di arrocco corto e arrocco lungo. Nel primo caso la mossa viene eseguita sull’ala di re. Come si fa l’arrocco lungo, invece? Muovendosi semplicemente sull’ala di donna, dove a separare il re la torre c’è una casella in più.
L’arrocco è molto utile per due motivi. In primis permette al re di godere di un posizionamento più tranquillo, che non lo espone allo scacco o allo scacco matto in una fase già concitata della partita. Inoltre, la torre viene spostata rapidamente verso il centro della scacchiera ed è più libera di muoversi e colpire, senza rimanere relegata ad un solo lato del campo. L’arrocco viene utilizzato spesso e volentieri anche dagli scacchisti meno navigati, ma non va mai fatto a caso. La mossa deve rientrare sempre e comunque nell’ambito di un’idea di gioco prestabilita. Ogni mossa degli scacchi, in generale, deve essere ragionata e inaspettata. Se l’avversario dovesse infatti capire in anticipo che l’altro giocatore intende eseguire l’arrocco, potrebbe attaccare intenzionalmente quelle pedine che andrebbero a coprire il re, a costo di sacrificare qualche pezzo. Nessuno scacchista esperto si affiderebbe all’arrocco già nei momenti iniziali della partita.