Considerando che in passato le carte venivano utilizzate perlopiù dai marinai per sopraffare la noia e che sono stati proprio i lunghi viaggi di esplorazione navale a diffonderle di Paese in Paese, non sorprende apprendere che i più famosi giochi realizzati con i mazzi francesi godano di origini incerte. Il burraco non è sfuggito a questo fenomeno, ma si attesta comunque tra le attrazioni più in voga tra gli italiani, in spiaggia come al tavolo verde.
Il burraco è un gioco di carte che appartiene alla famiglia della pinnacola e che può ricordare per certi versi anche la canasta. La storia di questo gioco non è mai stata molto chiara e numerose sono state le teorie in merito all’origine del burraco nella seconda metà del XX secolo. La tesi più avvalorata, comunque, è quella secondo la quale il burraco sarebbe nato al di fuori dell’Europa, precisamente in Uruguay, dove si sarebbe visto per la prima volta intorno agli anni ’40. A quanto pare, il gioco fu creato proprio in qualità di variante della canasta, per poi assumere sempre di più nel tempo un’identità propria e definita, finendo col fare capolino anche nei casinò online. Il termine “burraco” è un vocabolo della lingua portoghese, il cui significato è “setaccio”: una parola utile per descrivere le dinamiche di gioco, in cui le carte vengono opportunamente scartate e selezionate, dunque passate metaforicamente al setaccio, nel tentativo di calare le migliori combinazioni possibili.
Per giocare si usano solitamente 2 mazzi, comprensivi di jolly, per un totale di 108 carte. Come nella canasta, nel burraco esiste però anche un’altra carta che svolge funzioni pressoché simili a quelle del jolly: la pinella, ossia il 2 di ogni seme. I 2 possono sostituire qualsiasi altra carta del mazzo, ma a differenza dei jolly possono essere impiegati per “ripulire” un burraco sporco, come suggeriscono anche i trucchi per vincere a burraco. Calando a terra un minimo di 7 carte nella stessa combinazione si esegue un burraco, a prescindere che le carte utilizzate siano uguali od ordinate a mo’ di scala: prediligendo quest’ultima opzione, nel caso un burraco fosse stato conseguito per mezzo di una pinella dello stesso seme del resto della combinazione, l’aggiunta della carta di cui la pinella aveva preso il posto permetterebbe lo spostamento del 2 prima del 3, se presente. Quando la pinella viene impiegata come un regolare 2, alla combinazione che la contiene può essere comunque aggiunto anche un jolly. Al burraco si può giocare anche in coppia e ogni giocatore può contribuire ai punteggi calati a terra dall’altro, ma esistono anche varianti da 3, 5 o 6 giocatori.
In Italia il burraco ha attecchito soprattutto nelle regioni meridionali: molti appassionati di carte iniziarono a giocare le prime partite negli anni ’80. Sembra che sia stato soprattutto in Puglia e in Calabria che il gioco ha riscosso successo, venendo praticato come principale passatempo dalle donne. Si narra che inizialmente le regole del burraco e l’esistenza stessa del gioco siano state tramandate in Italia per mezzo di semplici passaparola, motivo per il quale ancora oggi non tutti adottano le stesse regole al tavolo. Ad esempio, un burraco realizzato con 8 carte e un burraco ottenuto con tutte le carte dall’Asso al K valgono molto di più rispetto al burraco ordinario, che per molti giocatori rimane però il massimo punteggio ottenibile. Anche a causa dell’evidente confusione sorta in merito si è arrivati al punto di omologare il gioco con un regolamento ufficiale, promulgato dall’apposita Federazione Italiana del gioco del burraco, la F.I.Bur., istituita proprio quando il successo del burraco nel Belpaese stava raggiungendo l’apice. Attraverso un regolamento certo è stato possibile indire anche dei veri e propri tornei, soprattutto a livello locale. Al giorno d’oggi in tutto il territorio nazionale sono decine i circoli a tema, mentre sono quasi 20.000 i tesserati federali.
La F.I.Bur. si è curata di delineare anche le differenze tra il regolamento italiano e i vari regolamenti internazionali sparsi in giro per il mondo. Di conseguenza, non è possibile stabilire una serie di regole standard per tutti gli amanti del burraco, in quanto manca un ente di riferimento a livello globale. Con "burraco internazionale" si intende semplicemente una formalizzazione operata dalla federazione italiana, che comprende i punti in comune delle varianti diffuse in altri Paesi, in particolare Brasile e Argentina, dove il gioco risulta molto più complesso. Basti pensare che nel cosiddetto “burraco internazionale”, ad esempio, le combinazioni possono riguardare solo carte disposte in scala. Un’altra versione ancora del gioco, formulata sempre dalla F.I.Bur., prende invece il nome di "burraco Revolution" e richiede la composizione di più di un tipo di burraco per chiudere la partita. Nel 2010, infine, è sorto anche il “burraco Champion”, che modifica ulteriormente i requisiti per vincere e il valore dei punteggi nel gioco.