Il poker, per come lo conosciamo, nell’immaginario collettivo generalmente si suddivide in due macro categorie: quello all’italiana, ovvero il classico poker d’azzardo a cinque carte, oppure il Texas Hold’em, che tanto ha spopolato (e sta spopolando) dal vivo e online negli ultimi quindici anni.
Ciò che si tende a non considerare, di solito, è che il poker in realtà ha un sacco di varianti e di “derivazioni” che spesso vengono tralasciate.
Nello specifico, partendo dal presupposto che il Texas Hold’em è diffuso a livello planetario nella sua modalità “No Limit”, è giusto ricordare che esiste anche una tipologia gemella di gioco, la cosiddetta modalità “Limit”, che si differenzia per alcune modalità di puntata.
Esistono poi un sacco di altri giochi più o meno imparentati con l’Hold’em, per i quali, durante le World Series di Poker a Las Vegas, vengono conferiti dei titoli mondiali di egual valore.
Fra gli altri, oggi ci vogliamo soffermare in modo particolare sull’HORSE.
L’HORSE è uno dei giochi di carte più tecnici e complessi al mondo. Questo perché ha la particolarità di racchiudere in sé ben cinque discipline in una, tutte diverse e tutte giocabili nella modalità Limit.
Nello specifico, HORSE è l’acronimo di :
H[icon type=”fa-arrow-right” size=”icon-5x” ] Hold’em
O[icon type=”fa-arrow-right” size=”icon-5x” ] Omaha Hi/Lo
R[icon type=”fa-arrow-right” size=”icon-5x” ] Razz
S[icon type=”fa-arrow-right” size=”icon-5x” ] Seven Card Stud
E[icon type=”fa-arrow-right” size=”icon-5x” ] Seven Card Stud Eight or Better
Ogni partita inizia con l’hold’em per poi proseguire con le altre discipline; esistono dei tempi predefiniti che definiscono l’alternanza tra un round di un gioco e l’altro, che variano a seconda che si sia in un torneo o in una partita cash.
Ma andiamo brevemente a raccontare come sia ciascuna di esse.
Qui poco da dire: è il classico poker conosciuto da tutti sia live che online.
Due carte coperte che si devono combinare con le cinque carte comuni per raggiungere il punteggio più alto.
Come detto, nello svolgimento di una partita di HORSE, il Texas Hold’em è in modalità Limit, per cui tutte le puntate massime (sia preflop che postflop, compresi i rilanci) devono essere equivalenti all’importo del big blind.
Nel turn e nel river le puntate ed i rilanci raddoppiano. Nel Limit Texas Hold’em sono consentite al massimo quattro puntate e rilanci per ciascun giro di puntate.
Quindi la struttura di una mano sarà:
In questa disciplina ogni giocatore riceve quattro carte coperte, che deve combinare alle cinque carte comuni.
La particolarità del poker omaha è che si devono usare solamente due delle proprie carte (non di meno e non di più) con una doppia finalità: quella di raggiungere il punto più alto possibile combinandole al board, oppure quella di raggiungere il punto più basso possibile.
Il piatto si divide in due e, appunto, viene premiata la mano “High” e la mano “Low”.
Anche questo gioco è in modalità Limit, con i conseguenti limiti di puntata.
Il Razz è un gioco che fa parte della categoria Stud poker, e si gioca quindi con 4 carte scoperte e 3 carte coperte per ogni giocatore. Il Razz è la variante Low del Seven Card Stud.
I giocatori, nel corso della mano, ricevono sette carte, delle quali possono utilizzarne cinque per cercare di vincere il piatto.
Si gioca puntando a fare il punto più basso anziché quello più alto. Le scale e i colori non contano come punti alti, per cui la miglior combinazione possibile è A 2 3 4 5. Nel Razz ci sono cinque giri di puntate.
Il Seven Card Stud, come suggerisce il nome, è un gioco di poker che fa parte della categoria Stud e si gioca con sette carte, di cui 4 scoperte e 3 coperte.
Prima che una mano di Seven Card Stud abbia inizio, tutti i giocatori devono piazzare una piccola puntata obbligatoria detta ante.
Ogni giocatore riceve due carte coperte e una scoperta. A quel punto vi è un turno di puntate per ogni carta distribuita, e un giocatore può decidere se concorrere al piatto o meno, utilizzando le informazioni derivanti dalle carte scoperte avversarie e dalle proprie.
Al termine dei giri di distribuzione di carte e delle puntate, il giocatore con la migliore combinazione di cinque carte vince il piatto. Nel caso in cui più giocatori abbiano lo stesso punto, il piatto viene equamente diviso fra di loro.
Forse il gioco più complesso dei cinque, Seven Card Stud Eight or Better è un gioco di poker simile al classico Seven Card Stud, con la differenza che il piatto non viene assegnato esclusivamente al punto più alto, ma viene invece diviso fra chi avrà realizzato il punto più alto e quello più basso come in tutte le altre varianti del poker con denominazione Hi/Lo.
È importante ricordare che il Seven Card Stud Hi/Lo prevede che una mano bassa, per essere valida, debba essere costituita da una combinazione di cinque carte diverse fra loro la più alta delle quali non può essere superiore all’8 (da lì il nome “Eight or Better”).
Data la sua complessità, alle World Series of Poker di Las Vegas il torneo maggiore di HORSE è quello che – per decisione unanime di tutti i poker pro del mondo – definisce formalmente il campione del mondo di poker, dato che il Main Event di Hold’em è troppo influenzato dalla casualità e si presume pertanto che il campione del mondo di Hold’em non possa mai essere all’altezza di quello di HORSE. Negli ultimi anni l’evento è stato vinto, tra gli altri, da Micheal Mizrachi (per ben tre volte), Brian Rast (due volte), Scotty Nguyen e Freddy Deeb.
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