Nel nuovo millennio il Texas Hold’em è diventato la variante più popolare del poker praticamente in tutto il mondo. Eppure il poker è una famiglia che comprende tantissimi giochi di carte, dove la componente di fortuna può essere più o meno presente.
Le origini del poker sono un po’ confuse, ma una cosa è certa: il poker ha preso piede soprattutto negli Stati Uniti, dove gli appassionati si sono dedicati a molteplici varianti nel corso della storia. Si parla di varianti negli States addirittura ai tempi della guerra civile americana.
Pare che all’inizio del XX secolo il gioco più diffuso fosse il 7 Card Stud. È solo dagli anni ’50 che hanno cominciato a imporsi i giochi a carte comunitarie come il Texas Hold’em e l’Omaha.
Le mitiche WSOP estive di Las Vegas hanno sempre proposto le varianti e hanno reso famosa soprattutto la formula del torneo. Nei primi anni del XXI secolo il poker online ha portato al boom a livello mondiale del poker sportivo e il cosiddetto effetto Monaymaker ha fatto sognare giocatori di tutto il mondo.
Qui in Italia la situazione è un pochino diversa. Per molti italiani il poker è ancora quello a cinque carte, giocato in modalità cash. Quello all’italiana, appunto. Diciamo che dalle nostre parti le varianti non hanno mai preso piede più di tanto. Non mancano gli appassionati di Omaha e di altri giochi, però la maggior parte del mercato è dominato dal Texas Hold’em, che è decisamente più facile da apprendere ma che offre al tempo stesso una grande profondità.
Andiamo allora ad approfondire le tipologie di varianti esistenti nel poker. Senza scordarci che le cose cambiano se parliamo di cash o tornei, oppure se consideriamo che esistono diversi tipi di puntata per alcune varianti: Limit, Pot Limit e No Limit.
Abbiamo detto che il Texas Hold’em è diventato il gioco più famoso e praticato, grazie alla semplicità delle sue regole: si tengono due carte in mano e si prova a combinarle con le cinque del board, cercando di chiudere il punto più forte possibile.
Un po’ più difficile da padroneggiare è l’Omaha, dove le carte in mano diventano quattro per ogni giocatore e si aggiunge una regoletta: è obbligatorio usare esattamente 2 carte dalla propria mano e 3 dal board per formare la propria combinazione di 5 carte in totale. A questo bisogna aggiungere i numerosi draw e le tante percentuali dell’Omaha che lo rendono un gioco sicuramente divertente ma anche molto calcoloso.
Ci sono poi altre varianti, meno famose, nelle quali si sfruttano le carte comuni sul tavolo. Si può giocare per esempio al Double-board Hold’em, dove si girano semplicemente due board e ci sono così due metà del piatto da assegnare (come negli Hi-Lo, se vogliamo).
Oppure possiamo citare i vari giochi denominati Pineapple, dove si hanno tre carte in mano. Ci sono per esempio il Crazy Pineapple o il Lazy Pineapple. Altrimenti potete optare per il Greek Hold’em o il Manila Hold’em. O ancora citiamo il Billabong, il Cincinnati Poker, l’Estonian Twist… Insomma, ce n’è per tutti i gusti.
Abbiamo già citato il cosiddetto Draw Poker, famiglia di giochi dove solitamente le informazioni sono poche ma abbiamo in compenso la possibilità di cambiare alcune carte della nostra mano. Il poker all’italiana rientra appunto in questi giochi, più precisamente nel Five-Card Draw.
Dobbiamo poi citare assolutamente anche il California Lowball e il Badugi, giochi nei quali lo scopo è formare il punto più basso possibile. In entrambi i giochi non esistono le scale e il punto più forte realizzabile è simile: nel California Lowball si cerca di avere 5-4-3-2-A; nel Badugi i punti sono fatti al massimo da quattro carte è quindi si punta a fare 4-3-2-A con semi diversi.
Potremmo poi citare il Deuce to Seven, dove esistono le scale e l’asso è la carta più alta. Qui la miglior combinazione è dunque 7-5-4-3-2. Chiudiamo nominando anche lo Shotgun, un Draw Poker al quale segue in realtà una fase di tipo Stud, che ora andiamo ad analizzare…
Negli USA lo Stud è diventato molto popolare negli anni ”70 e viene giocato da allora in diversi modi. Perfino nel famoso film Rounders fa la sua apparizione in qualche scena. Parliamo di quel poker nel quale i giocatori ricevono delle carte coperte e altre scoperte. Le informazioni sono dunque incomplete e bisogna continuamente stare attenti a cosa potrebbero avere gli avversari.
Lo Stud più noto è probabilmente il Seven card Stud, nei quali i giocatori ricevono due carte coperte e una scoperta all’inizio della mano. A fine mano ogni partecipante ancora in gioco ha in tutto tre carte coperte e quattro scoperte.
Il Five card Stud è più antico e anche questo è presente in qualche vecchio film. Si gioca con una carta coperta e quattro scoperte a testa, con quattro giri di puntate. La strategia è più semplice, come si può immaginare. Esistono in inoltre il Mexican Stud e il Canadian Stud.
Possiamo poi citare anche la Teresina col mazzo ridotto, il Caribbean Stud che si gioca contro il banco e l’Oxford Stud che utilizza anche le carte comuni.
Se non sapete quale variante scegliere e vi piacciono tutte, allora ci sono i Mixed Games. Si può giocare per esempio l’H.O.R.S.E. che comprende: Hold’em, Omaha, Razz, Stud ed Eight or Better. Oppure ci si può allargare ulteriormente con l’8-game Mix o addirittura il 10-game Mix.
Il discorso sulle varianti si può allargare ulteriormente con giochi più strani e moderni, in un panorama che è sempre in continua evoluzione. Piace molto per esempio il poker il poker cinese, dove si cerca di mettere insieme tre combinazioni forti (una da 3 e due da 5 carte) usando in tutto 13 carte. Spopola soprattutto l’Open Face Chinese poker, dove queste 13 carte vengono piazzate un po’ alla volta.
Un’altra variante atipica e divertente è quella del poker polacco, un gioco dove non si puntano chips, non si cambiano carte e non si girano board. I giocatori devono semplicemente dichiarare dei punti, sperando che essi si possano formare combinando le carte private di tutti i giocatori insieme o sperando che il giocatore successivo decida di rilanciare con un punto più alto.
Questi sono solo degli spunti. Il poker comprende altri giochi che si possono perfino inventare a casa con gli amici, combinando magari gli elementi di varianti già esistenti. L’importante è divertirsi, senza esagerare.
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