Che differenza c’è tra il poker Limit e quello No Limit? Semplice. Passando dal Limit al No Limit (o viceversa) cambiano gli schemi delle puntate e dei rilanci durante la partita. Questi schemi sono fissi nel Limit mentre sono più flessibili nel No Limit.
In base ai limiti della partita cambiano poi parecchie altre cose: la natura del gioco stesso e le emozioni che può regalare. Un principiante, di conseguenza, dovrebbe stare attento e scegliere la variante che preferisce.
Cerchiamo di capirci qualcosa di più e vediamo quali sono i modi più diffusi per giocare a poker per quanto riguarda i limiti di puntata…
Partiamo dal modo più famoso con il quale si gioca a poker in questi ultimi anni. Nel poker No Limit (abbreviato in NL) non esiste appunto un limite massimo alle puntate o ai rilanci che si possono fare al tavolo. O meglio, il limite per ogni giocatore è fissato solo dal suo stack. E non importa se il flop è stato girato o meno. Si può mettere solo il doppio rispetto a quanto ha messo il nostro avversario oppure giocarsi tutto in ogni momento.
In compenso ci possono essere dei limiti minimi di puntata. Nel preflop ci sono bui e ante da tenere in considerazione e i piatti iniziali sono sempre più grandi man mano che si sale di livello nei tornei.
Insomma, nel No Limit di solito puntate e rilanci spaziano parecchio: si va dal grande buio all’all-in. In rari casi un giocatore resta talmente corto che il suo all-in è inferiore al grande buio…
Sottolineiamo gli aspetti emozionali di un gioco del genere. Nel NL l’adrenalina è al massimo perché ogni momento può essere quello buono per raddoppiare lo stack, triplicarlo o finire out dal torneo. Sfoggiate la vostra migliore poker face e nascondete le emozioni finché siete coinvolti in un colpo importante.
Passiamo al Limit o Fixed Limit, dove c’è uno schema molto più rigoroso di puntate da seguire. Quando vogliamo rilanciare nel Limit Hold’em, solitamente non possiamo scegliere con quale size. Andremo ad aggiungere nei primi giri un importo pari a quello del grande buio. Se per esempio la partita prevede dei bui da 1 e 2 euro, il primo rilancio preflop ammonterà a 4 euro e il secondo eventualmente a 6 euro. La stessa cosa avviene al flop.
Dal turn in poi le puntate minime raddoppiano e di conseguenza anche i raise si fanno più interessanti. Si passa dalla small bet alla big bet, in gergo.
Le scelte sono relativamente semplici specialmente giocando online, dove basta cliccare su check, call, raise o fold. Dal vivo dobbiamo comunque maneggiare le chips, anche se effettivamente basta dichiarare l’azione a voce e tutto diventa più semplice.
Al contrario del NL, il Limit è un gioco di pazienza, fatto da tante piccole scelte che alla lunga determinano chi è il più bravo. Queste scelte danno vita a un gioco molto matematico, adatto tutto sommato ai principianti perché non si rischia troppo in una singola mano. Peccato che in Italia non sia molto conosciuto e praticato. Alle WSOP di Las Vegas è sicuramente più apprezzato.
Per finire la nostra carrellata dobbiamo almeno citare il Pot Limit dove bisogna stare attenti soprattutto all’ammontare del piatto che determina l’entità massima del rilancio. Molto famosa è la variante Pot Limit Omaha. Può essere complicata per i calcoli che devono fare dealer e giocatori, ma anche molto più stimolante.
Insomma, il poker sarebbe un mondo già variegato solo passando dal Limit al No Limit. Considerate che questi modi di giocare si applicano poi a diverse varianti, come il Texas Hold’em e l’Omaha. C’è da divertirsi parecchio e da scoprire tanti dettagli. Ogni appassionato ha davvero il suo gioco ideale che lo aspetta.
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