Nella storia dei casinò terrestri realtà e fiction si mescolano come non mai. E lo stesso vale per le innumerevoli truffe ai danni dei casinò stessi. Alcune ben articolate, altre finite male, alcune interrotte sul più bello e altre dir poco comiche. Insomma se l’occasione fa l’uomo ladro, i casinò da sempre ispirano nelle menti dei delinquenti il colpo della vita.
Ovviamente non vanno presi ad esempio. È illegale e giustamente c’è il carcere ad attendere chi commette questi reati. Per la serie “Don’t Try This At Home“.
Oggi però vogliamo ricordare le più divertenti di queste truffe, alcune delle quali sono entrate nell’immaginario collettivo.
Partiamo leggeri con le nostre storie. Considerando soprattutto che non c’è effettivamente una truffa vera e propria in questi due casi. Ai tavoli del Blackjack sono memorabili le vincite del gruppo di studenti del MIT, la famosa università americana. Contavano e contare le carte al Blackjack non è reato, ma non è una pratica nemmeno amata dai casinò americani. I ragazzi del MIT, grazie anche ad una mente fuori dal comune e con continui travestimenti, sbancarono a ripetizione. La loro storia è raccolta nel mitico film 21, uno degli esempi di grande successo del connubio tra film e casinò.
Altra storia legata al blackjack, è quella del giocatore professionista e gambler high roller Don Johnson. Neanche la sua, come quella del Mit balckjack Team può essere considerata una vera e propria truffa, quanto una furbizia che snatura il gioco e inganna le case da gioco.
Una vita spesa tra gli ippodromi americani, fino a quando decise di intraprendere la strada del Blackjack. Per abbassare ulteriormente il gap fra il banco e il casinò, chiude un accordo con diverse sale da gioco per un ottenere indietro un 20% sulle perdite. I casinò accettarono, ma troppo tardi si resero conto dell’errore. Tra vincite e “resi” del 20% Don incassò qualcosa come 15 milioni di dollari, prima che il suo accordo decadesse di colpo con i vari casinò. Ora i casinò terrestri lo guardano con sospetto e magari per rivivere le emozioni del tavolo verde non gli resta che sedersi ai tavoli del Blackjack live sulle piattaforme dei casinò online.
Le slot machine da sempre attirano le truffe dei maleintenzionati. Ma la più clamorosa carriera di malvivente in questo settore è quella di Tommy Glenn Carmichael. Negli anni 80′ Tommy saliva in lungo e in largo per le sale da gioco della California, svaligiando di fatto le slot machine. Bastava un pezzo di metallo per la sua truffa. Questo pezzo di metallo, immesso nella fessura che serve per inserire i gettoni faceva scattare il pagamento, pur senza aver vinto.
In questo modo rubò un sacco di soldi, prima di trasferirsi a Las Vegas dove il numero delle macchinette era nettamente superiore. Purtroppo per lui venne colto in flagrante e condannato a 5 anni di galera.
Uscito dalla prigione però, decise di studiare le nuove slot machine e nel giro di poco tempo, mise in piedi un nuovo sistema per svaligiarle. Essendo stato però bannato dalla maggior parte dei casinò, optò per vendere la sua “invenzione” prima di essere nuovamente arrestato. Adesso se lo cercate, Tommy Glenn Carmichael lavora sempre nei casinò, ma in qualità di responsabile dell’ufficio anti-truffe.
Ora tocca quindi a lui controllare eventuali truffatori alle prese con le slot machine!
La storia che vi stiamo per raccontare sembra uscito da uno dei tanti film su James Bond. In realtà non c’è nessun agente 007, ma la trama della storia ce lo ricorda. Merito della bella e pericolosa Monique Laurent che nel casinò di Deauville mise a segno diversi colpi prima di essere arrestata.
Tramite un croupier corrotto, la donna era riuscita ad inserire un piccolo radar all’interno della pallina della Roulette. Questa pallina era a sua volta telecomandata da un trasmettitore nascosto nella borsa della donna.
Addirittura si narra che la pallina stessa potesse muoversi fino a sei caselle di numeri vicini a lei.
Ovviamente scegliendo con anticipo il numero su quale far cadere la sfera, la donna vinse una marea di denaro. Ma chi troppo vuole, nulla stringe e così una bel giorno un direttore di sala del casinò si rese conto che le vincite della donna avvenivano sempre in presenza dello stesso croupier. L’uomo fece 1+1 e nel giro di pochi giorni capì che la sua intuizione era giusta. L’intervento della polizia e il relativo arresto sia della donna e sia dell’uomo, pose fine alla truffa.
Uno dei più celebri truffatori della storia dei casinò è senza dubbio Gonzalo Garcia Pelajo, un giocatore spagnolo che ha trovato un sistema truffaldino per registrare copiose vincite alla roulette. Certo, per giocare al più classico dei giochi da casinò esistono strategie di puntata alla roulette perfettamente legali, ma questa non è assolutamente consentita.
Osservando attentamente la ruota, Pelajo notò come alcune imperfezioni del giro della stessa permettessero l’uscita di alcuni numeri piuttosto che altri. Dopo numerose ore di osservazione nei casinò di Madrid, mise tutti i dati raccolti in un elaboratore per generare il ventaglio delle possibili uscite numeriche. Leggenda vuole che la prima sera in cui utilizzò questi risultati vinse circa 600.000€.
All’inizio degli anni 90′ esportò questa pratica anche nei casinò di Las Vegas. Risultato: vittorie per oltre 2 Milioni di Dollari e ban immediato dai celebri casinò di Sin City.
Pelajo, sostiene a tutt’oggi di non aver commesso nulla di illegale, ma sicuramente questa pratica non è certo ben vista dalle sale da gioco ed è totalmente contraria allo spirito del gioco.
L’ultimo truffaldino della nostra lista può essere inquadrato come ladro a tutti gli effetti. Richard Marcus infatti si fingeva ubriaco, inducendo così i croupier e direttori di sala a non prestare molta attenzione alle sue mosse goffe. In realtà il signor Marcus era sobrio e perfettamente lucido: quando piazzava le sue scommesse al tavolo della roulette, era in grado di rimuovere i gettoni delle puntate perdenti, che sarebbero finiti altrimenti nelle casse del casinò. Non ci volle molto perché fosse scoperto, ma comunque questa pratica assolutamente illegale riuscì a fruttargli qualche vincita corposa.