Come abbiamo già avuto modo di vedere, uno dei giochi di carte più in auge negli ultimi dieci/quindici anni è senza dubbio il Texas Hold’em, quel poker a due carte che molti definiscono “americano”, che ha visto (e vede tutt’ora) la sua popolarità crescere esponenzialmente grazie alla copertura televisiva massiccia, alle numerosissime piattaforme online che offrono tale gioco e ai frequentatissimi tornei live, che hanno visto la partecipazione di migliaia di giocatori in lungo ed in largo in ogni parte del mondo.
Proprio questi ultimi, per via della loro durata e della loro frequenza, hanno visto la nascita di numerose ideali “community” di amici che hanno viaggiato e giocato insieme; è proprio all’interno di queste community che si sono diffusi alcuni giochi differenti dall’Hold’em, per spezzare la monotonia di giorni e giorni dello stesso gioco. Uno di questi giochi (che a questo punto definiremmo “figlio” del Texas Hold’em) è senza dubbio il Poker Polacco.
Il Poker Polacco è un gioco di carte a informazione incompleta, basato sul ragionamento e sull’intuito. Si gioca con un mazzo di carte francesi e, generalmente, può vedere un numero di giocatori che va da due a dieci. Ogni giocatore deve ipotizzare un punteggio pokeristico che sia realizzabile mediante la combinazione di tutte le carte in mano ai giocatori. Lo scopo del gioco è quello di indurre i propri avversari a commettere degli errori di valutazione circa la presenza di determinate carte in mano ai propri avversari.
Premessa: il poker polacco, come molti altri giochi, è molto più semplice da giocare che da spiegare. Pertanto, una partita di prova sarà sufficiente a far apprendere appieno il vademecum che stiamo per vedere.
Detto ciò, ogni giocatore prende posto attorno ad un tavolo, e il mazziere (estratto a sorteggio) distribuirà due carte ad ogni giocatore.
Supponiamo che la partita sia a sei giocatori, pertanto avremmo dodici carte distribuite. A questo punto, il giocatore a sinistra del dealer deve pronunciare a voce un punto pokeristico che secondo lui sia fattibile nel computo totale delle dodici carte in gioco. Una volta fatto questo annuncio, il turno passa al giocatore alla sua sinistra, che dovrà dire a sua volta un punto pokeristico maggiore rispetto al precedente o, in alternativa, confutare quanto detto dal giocatore alla sua destra (generalmente pronunciando la parola “dubito“). Se formula un’ipotesi di punteggio pokeristico la parola passa al giocatore successivo, se dubita si procede invece alla verifica.
A questo punto, quando un giocatore dubita della dichiarazione del giocatore che l’ha preceduto, tutti mostrano le proprie carte in mano e, se nel computo totale delle dodici carte esistesse una doppia coppia di assi e tre, il giocatore 5 avrebbe sbagliato e pescherebbe una carta, avendone tre per il round successivo. Qualora una doppia assi e tre non ci fosse, il 4 pescherebbe una carta, e si passerebbe al round successivo.
Ovviamente, le dichiarazioni di ogni singolo giocatore sono fortemente influenzate dalle proprie carte! Pertanto, a sentire le dichiarazioni dei giocatori che ci precedono, raccoglieremo numerose informazioni utili alle nostre dichiarazioni.
Giocatore 1 dubita così tutte le carte si scoprono: non si riesce a formare un full di K e cinque, così il giocatore 6 pesca una carta e si avvicina all’eliminazione.
E’ tutto chiaro? In pratica ogni giocatore effettua una dichiarazione sulla base delle proprie carte, tentando di mettere in difficoltà il giocatore successivo. Chiaramente, ogni dichiarazione può essere un bluff: nell’esempio sopracitato, il giocatore 1 ha dichiarato “K carta alta” , insinuando in tutto il tavolo l’idea che un K potesse averlo lui, confidando nel fatto che per il giocatore 2 dubitare di un punto così basso sarebbe stato troppo rischioso, pertanto ha avuto vita facile nel bluffare la sua dichiarazione.
Come detto, lo scopo del gioco è far pescare agli avversari più carte possibili, nel momento in cui dovranno infatti pescare l’ottava saranno eliminati. A quel punto (a discrezione dei giocatori) si può applicare una sorta di “penitenza” per ogni giocatore che esce, premiando magari gli ultimi due che rimarranno in gioco.
Tutte le foto utilizzate sono con licenza Creative Commons