Se i giochi da sala godono oggi di una certa popolarità lo si deve soprattutto agli investimenti di grandi uomini d’affari che hanno creduto nelle potenzialità del settore dell’intrattenimento molto prima di altri. Una delle figure di riferimento in tal senso è indubbiamente rappresentata da Jon Yarbrough, il fondatore di Video Gaming Technologies. Le notizie sul conto del miliardario americano non sono moltissime, ma il suo apporto al mondo del tavolo verde è più che certificato.
Nato sul finire degli anni ‘50, Yarbrough si è laureato presso la Tennessee Technological University prima di avviare seriamente la propria carriera imprenditoriale. Da ragazzo, Jon si occupò di vendere materiale didattico attraverso la Southwestern Advantage, un’azienda privata che reclutava gli studenti istruendoli in alcune basilari tecniche di commercio. Durante il periodo del college, inoltre, Jon arrivò a collaborare persino con la NASA, progettando un sistema per inviare istruzioni alle sonde spaziali nei pressi di Marte. All’epoca Yarbrough non avrebbe mai immaginato che un giorno sarebbe finito con l’avere a che fare con l’intrattenimento o addirittura con il casinò: il primo approccio alla dimensione ludica avvenne mediante un tavolo da biliardino. Yarbrough intuì che questo tipo di attrazioni potessero coinvolgere un numero spropositato di avventori e così strinse un accordo con un bar di Cookeville: lui avrebbe prestato il tavolo al locale, che in cambio gli avrebbe corrisposto la metà dei guadagnati ricavati dalle partite dei clienti. L’anima da imprenditore, però, si sarebbe risvegliata definitivamente solo nel 1991, quando Jon fondò la Video Gaming Technologies, una società destinata a fornire proprio i giochi da casinò, in particolare le slot machine. Furono anni particolarmente profittevoli per il mercato del tavolo verde e Yarbrough si preoccupò personalmente di contattare decine e decine di sale diverse, immettendo in ognuna di loro nuovi biliardini e flipper, per far conoscere la propria attività in tutte le Americhe. Anche se il funzionamento delle slot machine è cambiato radicalmente con l’avvento di internet, la VGT è sempre rimasta al passo coi tempi, attestandosi come azienda leader nel settore. Anche per questa società, però, doveva arrivare prima o poi il momento di una svolta storica.
Il 2014 è stato l’anno in cui la vita di Jon Yarbrough è stata desinata a cambiare. Era il mese di ottobre quando fu definitivamente formalizzata la vendita della Video Gaming Technologies alla società australiana Aristocrat Leisure. Fondata da Len Ainsworth, la Aristocrat Leisure è ancora oggi una grande produttrice di macchine da gioco, che vanta sedi anche in Sudafrica, Russia e Stati Uniti. I dati riportati dai media sulla cessione sono discordanti: le fonti più accreditate parlano di una cifra di 1,7 miliardi di dollari, altre di 1,3 o 1,28 miliardi. Da allora i numeri della società sono cresciuti sensibilmente, soprattutto in Nord America: se prima le apparecchiature per il gioco erano meno di 10.000, oggi se ne contano più di 28.000 da quelle parti. Per la Aristrocrat Leisure si trattò di una boccata d’ossigeno non indifferente, in quanto in Australia i profitti legati al gioco erano in netta flessione. Yarbrough ha praticamente aiutato due società in un colpo solo. Anche per questo non ha mai smesso di essere considerato come uno dei fautori della diffusione del gioco nel suo continente.
Oggi Jon Yarbrough gestisce molti altri investimenti personali, tra i quali si annoverano azioni immobiliari e tecnologiche, attraverso il suo family office Yarbrough Capital. Una metà del ricavato della vendita della Video Gaming Technologies è stata destinata a obbligazioni a breve scadenza, l’altro 50% serve a finanziare attività tecnologiche e garantire la partecipazione in aziende in rampa di lancio. A settembre del 2015 il patrimonio dell’imprenditore era di tutto rispetto e ammontava a 1,7 miliardi di dollari, oggi dovrebbe superare i 2,5 miliardi, tanto che qualche anno più tardi Yarbrough figurava tra le 400 persone più ricche d’America. Si narra che negli ultimi anni l’imprenditore abbia preso contatti persino con la tribù indiana Pamunkey per aprire quello il primo casinò della Virginia. A fare da mediatrice sarebbe stata una tribù della Carolina del Sud, con la quale aveva lavorato in precedenza, nel corso della sua opera di espansione della Video Gaming Technologies. Le informazioni sul nuovo progetto sembrano però avvolte dal mistero, probabilmente anche a causa delle molteplici approvazioni necessarie. Tutto in linea con il personaggio, che non ha mai amato far parlare di sé ed è sempre stato abbastanza restio a comparire sui giornali, per cui non è dato sapere quali siano eventualmente i suoi hobby o le sue passioni. Yarbrough è sposato, ha due figli e oggi vive a Franklin, nel Tennessee, non troppo distante da dove si trovava il bar che tanta fortuna gli rese da ragazzino. Quel tavolo da biliardino, col quale tutto ebbe inizio, oggi si trova nel suo ufficio.